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A POTENZA «LE MASCHERINE DI BUGS BUNNY»

Sui social, tra il serio e il faceto, alcuni cittadini si sono lamentati dei presidi distribuiti nei giorni scorsi dalla Protezione Civile

L’emergenza sanitaria che viviamo giornalmente, ci ha costretto ad abituarci ad alcuni oggetti che, solo un mese fa, consideravamo relativamente utili nella quotidianità: un esempio? Le mascherine. E, nella giornata di ieri, il Comune di Potenza ha diramato proprio una nota in cui avvisava che «la Protezione civile comunale, compatibilmente con la dotazione, consegnerà mascherine a chi ne facesse richiesta. Il ritiro potrà avvenire presso la sede della Protezione civile comunale, in via Nazario Sauro-Mobility Center, avvisando la guardia giurata in portineria; mentre per chi fosse impossibilitato, le stesse potranno essere consegnate dal personale volontario di associazioni di protezione civile, non presso le singole abitazioni, ma depositandole nelle apposite cassette della posta». La stessa amministrazione comunale ha poi specificato ieri che, nella sola giornata di venerdì, «sono state consegnate 600 mascherine a cittadini che ne hanno fatto richiesta».Ma, non tutti sembrano aver apprezzato l’ottima iniziativa: un roventissimo dibattito si è acceso ieri sui social, quando un cittadino ha postato la foto di una delle mascherine ricevute, a sua detta, dalla Protezione Civile. Un presidio che, a detta dello stesso abitante autore del post, sarebbe identico al tipo per il quale «in tutta Italia hanno protestato, a partire dal governatore della Lombardia, e a seguire il governatore della Campania che le ha definite maschere di Bugs Bunny! Oggi, le rifilano a noi». In modo particolare, il cittadino pare riferirsi alla vicenda che ha coinvolto alcune settimane fa la Regione Lombardia, che ritirò 250mila mascherine inviate dalla protezione civile. L’assessore al Welfare Giulio Gallera (in foto) le mostrò ironico ad alcuni giornalisti, definendole dei «fogli di carta» e «panni per pulire per terra, meno solide della carta igienica» e «non sono neanche marchiate Ce». Il cittadino, ravvisando una certa somiglianza tra la presunta mascherina ricevuta dalla Protezione Civile e quella “pomo della discordia” in Lombardia, ha poi sottolineato nel post che «evidentemente siamo l’ultima ruota del carro e da stamattina (ieri mattina ndr) ci sta un battage pubblicitario su tutte le pagine personali e pubbliche dei nostri esimi politici!». Inutile dirlo, è esplosa una feroce polemica al di sotto della pubblicazione del cittadino, che ha coinvolto decine di abitanti del capoluogo i quali, chi in modo ironico, chi più serio e chi in modo “poco elegante” e informato, hanno veementemente protestato, dichiarando che «si dovrebbe rischiare…uscire x prendere queste pezzette??? Meglio un foulard!» o arrivando addirittura a suggerire che «se sono queste non appena si può uscire le andremo a consegnare al sindaco». Che dire? Polemiche vere o presunte al tempo del Coronavirus.

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