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IL COVID-19 “SMORZA” PURE I FALÒ

Tradizioni “spente” dall’emergenza. Vietate riunioni familiari: auguri in videochat, ma qualcuno ci prova lo stesso


Il “mostro invisibile”, com’è stato da subito ribattezzato il Covid-19, ha spento anche i tradizionali “falò di San Giuseppe” che da sempre hanno doppia valenza simbolica: rappresentano da un lato la distruzione di tutto quanto angoscia la società e dall’altro la rigenerazione per eccellenza. È pertanto un evento visto come portatore di crescita e benessere per persone e animali. Inoltre da sempre è anche il simbolo del passaggio tra inverno e primavera. Il falò segna dunque l’inizio della nuova stagione e omaggia il Santo, riunendo le persone intorno al fuoco rigeneratore, rinsaldando i legami sociali e rigenerando il tessuto collettivo. Mai come ora dunque la “distruzione col fuoco di tutto quanto ci angoscia”, sarebbe calzante, se non fosse che, come ormai ben noto, ogni assembramento di persone è vietato. Non sono mancati però alcuni tentativi in diverse parti d’Italia, subito “smorzati” dalle Forze dell’ordine intervenute, sebbene molti siano stati i Sindaci a ribadire già che quest’anno fosse vietato, così come da misure imprescindibili del DPCM. Attenzione però, perché allo stesso modo sono bandite le riunioni di famiglia, in questo caso per festeggiare i papà, i nonni, e gli onomastici. Tutti a casa, e gli auguri si fanno in videochiamata.  L’appuntamento è dunque rinviato all’anno prossimo.

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