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BASILICATA, BILANCI GRUPPI CONSIGLIO: TUTTI KO

Altro che cambiamento, la Corte dei Conti rimanda tutti: centrodestra compreso

Tutti i gruppi consiliari, chi per questioni più rilevanti, chi per soli dettagli, dovranno integrare  i rendiconti annuali con riferimento al periodo dall’inizio della 11esima legislatura fino al 31 dicembre 2019. Il 27 e il 28 febbraio scorso, i vari faldoni sono stati inviati alla Corte dei Conti di Basilicata, la cui sezione di Controllo ha risposto e adesso dai gruppi dovranno provvedere alla «relativa regolarizzazione» inerente le «riscontrate irregolarità, carenze documentali e necessità di chiarimenti». Molte «irregolarità» riguardano, in maniera trasversale la maggior parte dei gruppi consiliari, i pagamenti dei portaborse. Ma ci sono tra le spese sospette anche gli incarichi di consulenza, o i convegni. Richieste anche, per esempio, le copie dei bonifici bancari «di restituzione al Consiglio regionale delle somme non utilizzate», in quanto, come nel caso di Comunità democratiche-Partito democratico «risulta trasmessa la sola dichiarazione di restituzione delle somme priva dell’allegato ivi richiamato». C’è la dichiarazione di restituzione, ma non la prova. Sono sparite, la questione riguardava la scorsa legislatura e quindi la vicenda è incardinata su un binario separato, il caso del Pd e  dei 7mila euro, per più  sanzioni per violazione del Codice della Strada, pagate ad Equitale e «irregolarmente rendicontate» nel bilancio in quanto non collegate «all’interesse e all’attività istituzionale del Gruppo». Spicca, tornando all’attualità, la questione sollevata lo scorso dicembre da Cronache Lucane nell’ambito del “viaggio” nell’esercito dei portaborse. Partendo da presupposto che l’attività politica in un partito non dovrebbe essere pagata con i soldi pubblici di cui dispongono i gruppi consiliari, nella lista dei portaborse della Lega erano spuntati vari nomi di chi già aveva cariche istituzionali. Tra questi, per esempio, i due eletti nel Consiglio della Provincia di Potenza: il capogruppo della Lega, in Provincia, Mirco Evangelista e il consigliere provinciale Giovanni Barbuzzi, a sua volta anche consigliere comunale di Palazzo San Gervasio. Oppure tra i portaborse della Lega, risultava, poi dimessosi a questo punto per obbligo e non per opportunità, pure il segretario provinciale della Lega per Potenza, Giuseppe Mecca. Lo spunto era valido e ancora lo è. La Corte dei Conti di Basilicata vuole, non solo dalla Lega, la dichiarazione sostitutiva dei collaboratori del Gruppo «di non rivestire il ruolo di rappresentanti interni a partiti o a movimenti politici o alle loro relative articolazioni politiche o amministrative». Non solo. Dei collaboratori, i gruppi consiliari tutti devono inviare anche i relativi Curricula. Tra le “chicche” delle risposte della Corte dei Conti i mille e cento euro in entrata, e circa 5mila euro in uscita, che non si trovano dai totali delle rispettive sommatorie delle voci di costo, così come non torna la proroga del contratto a Nadia Albano o il fatto che per le spese logistiche di 4mila e 700 euro «non è stata prodotta alcuna fattura o nota giustificativa delle stesse che, nel caso sussistenti, dovranno essere trasmesse». In caso contrario, invece, «dovrà provvedersi all’eliminazione dell’uscita dalla rendicontazione». Non saranno quindi, nell’ultima eventualità, rimborsate con i soldi pubblici. A Forza Italia, proseguendo, oltre agli oltre 3mila euro pagati al consulente del lavoro, Marcello Ciliento, la Corte dei Conti si sofferma sui 3mila euro per  «noleggio di impianto audio, luci, palco e sedie per la realizzazione di due giornate di un evento che  ha compreso convegni su varie tematiche». I magistrati contabili, però, vogliono i dettagli per capire se la due giorni di Forza Italia abbia «tutti i necessari presupposti per il relativo riconoscimento» del rimborso spese con soldi pubblici. All’ormai inesistente Avanti Basilicata, Pittella è col Pd e Braia con Italia Viva, richieste integrazioni sugli F24  dei collaboratori, specificazioni su Francesco Paolo Porcari, ed anche sugli aumenti a Giuseppina Losasso per differenze tra quanto pattuito, nel contratto, e quanto erogato. Stessa cosa richiesta a Trerotola per Prospettive lucane riguardo la «copia dei contratti dei collaboratori Michele Blasi Michele, Luisa Picerno Luisa e Carmela Stigliani», «motivando discordanze tra quanto erogato e quanto pattuito». Così come richiesta , ad Avanti Basilicata, la dettagliata documentazione sull’incarico «professionale di consulente giornalista» conferito, il primo ottobre scorso, al giornalista Enzo Palomba. Anche per Fratelli d’Italia, i magistrati contabili lucani vogliono sapere il perchè «dalle buste paga trasmesse risultano erogati importi superiori ai compensi mensili complessivi, al lordo delle trattenute di legge, pattuiti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa». I portaborse sono Massimo Lamagna, Domenico Schiavo e Mariateresa Telesca. La Lega, infine, la Corte dei Conti vuole chiarimenti sui 19mila euro di consulenze, sui «conferiti incarichi professionali con durata mensile e  bimestrale i cui esborsi sono stati riportati tra le spese per consulenze, studi e incarichi» e su «movimentazioni per cassa» che «appaiono in contrasto con le regole sulla tracciabilità dei pagamenti».

Ferdinando Moliterni

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