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ESSERE GIORNALISTI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Specie quando la comunicazione ufficiale è scadente

L’unico vaccino contro la paura del virus, è la giusta comunicazione ne siamo più che convinti. Per noi giornalisti informare in questo momento particolare di tensione, preoccupazione e panico è veramente difficile. Per questo almeno in Basilicata, la Regione per venirci incontro e provare a facilitare il nostro mestiere di riportarvi le notizie nel modo più corretto possibile ci ha informato nei giorni scorsi che l’unico canale di notizie ufficiale era proprio quello proveniente dalla task force messa in campo per l’emergenza Covid-19 della Regione Basilicata. Ci eravamo ripromessi di non commentare il modo con cui la Regione Basilicata aveva deciso di rapportarsi a noi operatori del settore dell’informazione e gestire la grave vicenda, ma oggi diventa necessario rendere anche voi cittadini partecipi del pensiero che abbiamo in mente dopo aver visto diversi commenti negativi sulla categoria dei giornalisti a causa di alcune notizie sul coronavirus. È doveroso difendere tutti i giornalisti soprattutto quando il loro lavoro è stato solo quello di riportare un comunicato firmato dalla task force regionale. L’ultimo caso di un  comunicato “farlocco”, solo in ordine di tempo, è quello più eclatante dell’ospedalizzazione all’ospedale San Carlo di Potenza del primo paziente risultato positivo al Coronavirus. La Regione Basilicata giovedì in un comunicato aveva fatto sapere che l’uomo di Trecchina era stato ricoverato nel reparto malattie infettive dopo una serie di controlli. Peccato che l’uomo, come smentito successivamente anche dallo stesso paziente e dal sindaco di Trecchina, non ha mai lasciato la sua abitazione. Continua a restare a casa a «mangiare la pasta asciutta» come dettoci dall’assessore Leone in una conferenza stampa.  Eppure per  la falsa notizia dell’ospedalizzazione dell’uomo di Trecchina sono finite sotto attacco tutte le testate  giornalistiche colpevoli di aver riportato una fake news, senza però avere colpa di nulla considerato che la notizia era proveniente dalla Regione Basilicata. Peccato che hai cittadini siamo apparsi i giornalisti incompetenti e inaffidabili, mica la task force regionale. In questi giorni abbiamo assistito in silenzio a decine di errata corrige una dopo l’altra, a continue notizie trafilate solo a determinati giornalisti piuttosto che a tutta la stampa lucana, a conferenze  poco gentili nei confronti di professionisti rei (secondo le alte sfere) di essere troppo curiosi. Eppure quella curiosità è l’unica arma che abbiamo nelle nostre mani per poter informare i cittadini su tutto quello che devono assolutamente sapere in una emergenza come questa. Non siamo noi gli allarmisti, forse è giunta l’ora di spiegarlo. Ma siamo quelli che hanno avuto il coraggio di raccontare ieri che tra i nuovi casi positivi al Coronavirus non cera un semplice uomo di Matera, ma il Prefetto Argenteri, un uomo delle istituzioni entrato in contatto con centinaia di persone in questi giorni. Lo abbiamo fatto ancora prima che la task force ci desse il permesso di renderlo pubblico, nonostante il tampone era gia risultato positivo. Ma nonostante il presidente del Tribunale di Matera Pica abbia chiuso la sede proprio a causa del contagio del Prefetto dalla Regione ancora si parla di “uomo materano” e non di Prefetto nei comunicati della task force. Cari lucani, non vogliamo fare allarmismo ma vogliamo rendervi partecipi di quello che anche noi stiamo vivendo. Nonostante questo il nostro impegno per provare a garantire una comunicazione corretta e responsabile sarà massimo, anche se le fonti autorevoli  sono queste e per di più pretendono anche di farci da insegnanti.

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