AttualitàBasilicata

TROVATA ORIGINE INQUINAMENTO BASENTO

L’assessore all’Ambiente di Potenza Galella: «Puniremo i responsabili»

Detto, fatto: l’assessore comunale all’Ambiente Galella, che proprio ieri aveva annunciato una svolta nelle indagini relativi allo sversamento di liquami di scarto nelle acque del Basento, che aveva comportato nei giorni scorsi l’apposizione di sigilli in una zona specifica del corso d’acqua, nei pressi del ponte Musmeci, per consentire ai Carabinieri forestali di procedere con le indagini, è ritornato sulla questione annunciando il ritrovamento del “canale di scolo” abusivo che immetteva nella porzione potentina del fiume scarichi non autorizzati. «Finalmente grazie ai comandi stazione Carabinieri Forestali – ha dichiarato l’assessore comunale all’ambiente del capoluogo Alessandro Galella – di Potenza e Tito la conduttura che avvelenava il fiume Basento è stata individuata e chiusa ed oggi il nostro Basento si presenta pulito! Adesso una punizione esemplare per chi inquinava che sia di esempio per tutti quei folli che in Basilicata pensano che nel 2020 sia ancora normale avvelenare l’ambiente. ForzaPotenza!». Un risultato ottenuto grazie al «lungo e duro lavoro, a partire dalle prime luci dell’alba dei Carabinieri Forestali». Ora , naturalmente, si avvieranno le indagini per risalire ai colpevoli che, almeno in teoria, rischiano grosso: il valore minimo della sanzione è di 6 mila euro, mentre la soglia massima può arrivare fino a 60 mila euro, in base al tipo di infrazione e alla gravità della condizione riscontrata. Solamente per gli scarichi relativi a edifici isolati la sanzione va da 600 euro fino a 3000 euro, mentre per la mancanza di autorizzazione allo scarico la normativa prevede una sanzione da 240 a 1400 euro, nel caso di aree soggette a vincolo idrogeologico.

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