A breve “castagnole & chiacchere” TOTALmente pagate
“Il nostro – hanno detto in coro i consiglieri Cifarelli, Pittella, Braia, Polese e Trerotola – è un vero e proprio grido d’allarme sull’operato di questa Giunta regionale che lanciamo all’intera comunità di Basilicata. Dal Governo regionale mancano impulsi per una programmazione strategica. Si brancola nel buio. Il presidente Cicala, inoltre, non garantisce lavori ordinati dell’Assemblea. Abbiamo chiesto un confronto di merito con la maggioranza su importanti temi come il petrolio, la sanità, il Tpl ma il presidente Cicala non li mette al centro dei lavori consiliari o quando li calendarizza sono posti all’ultimo punto dell’ordine del giorno e, spesso, la seduta viene sciolta per mancanza del numero legale. Da parte nostra c’è la volontà di collaborare per il bene della nostra terra. Per salvare la Basilicata c’è bisogno di un’iniezione di competenza. C’è la politica in Consiglio regionale? – ha chiesto Pittella rivolgendosi ai giornalisti”. “A quasi un anno dalle elezioni – ha precisato Cifarelli – se i sindacati sono sul piede di guerra insieme a tutte le associazioni di categoria e a molti sindaci, evidentemente qualche problema c’è”
Petrolio e sanità, conferenza stampa del centrosinistra
6 Febbraio 2020, 13:11
“Chiediamo un’operazione verità. La sottoscrizione dell’intesa con Total di fatto depotenzia il potere di trattativa della Regione. Sul San Carlo la Regione non può continuare a coprire le criticità con interventi non organici”
Operazione verità sull’imminente intesa Regione-Total e sulle problematiche relative all’azienda sanitaria San Carlo di Potenza.
A sollecitarla al Governo regionale, il centrosinistra (Partito Democratico, Italia Viva e Prospettive lucane) in una conferenza stampa che si è svolta questa mattina nel palazzo del Consiglio regionale.
“Non capiamo – ha spiegato Cifarelli – la fretta che il Governo regionale ha nel chiudere l’intesa con Total quando ci sono già accordi sottoscritti con i sindacati. Un’intesa che di fatto depotenzia il potere di trattiva della Regione su altri temi a partire dalla bonifica dei siti inquinati, al ristoro delle imprese lucane sub-appaltatrici di Tecnimont per la costruzione del Centro oli di Tempa Rossa, al risarcimento delle aziende agricole che in quei territori lavorano. Di Eni, poi, – ha sottolineato Cifarelli – abbiamo perso le tracce. Sta continuando ad estrarre in proroga senza le dovute compensazioni ambientali”
“Il nostro – hanno detto in coro i consiglieri Cifarelli, Pittella, Braia, Polese e Trerotola – è un vero e proprio grido d’allarme sull’operato di questa Giunta regionale che lanciamo all’intera comunità di Basilicata. Dal Governo regionale mancano impulsi per una programmazione strategica. Si brancola nel buio. Il presidente Cicala, inoltre, non garantisce lavori ordinati dell’Assemblea. Abbiamo chiesto un confronto di merito con la maggioranza su importanti temi come il petrolio, la sanità, il Tpl ma il presidente Cicala non li mette al centro dei lavori consiliari o quando li calendarizza sono posti all’ultimo punto dell’ordine del giorno e, spesso, la seduta viene sciolta per mancanza del numero legale. Da parte nostra c’è la volontà di collaborare per il bene della nostra terra. Per salvare la Basilicata c’è bisogno di un’iniezione di competenza. C’è la politica in Consiglio regionale? – ha chiesto Pittella rivolgendosi ai giornalisti”. “A quasi un anno dalle elezioni – ha precisato Cifarelli – se i sindacati sono sul piede di guerra insieme a tutte le associazioni di categoria e a molti sindaci, evidentemente qualche problema c’è”
Sul tema del San Carlo è intervenuto il consigliere Pittella che rispetto alla conferenza stampa tenuta da Barresi ha spiegato che: “A noi farebbe piacere conoscere i dati sulla produzione più che sulle liste di attesa, sulla mobilità attiva e passiva, perché il San Carlo è una struttura che fa produzione e se noi registriamo un calo enorme della produttività (sembrerebbe di circa 13 milioni di euro), la Regione non può continuare a coprire queste criticità con interventi non organici, sottraendo misure ad altre realtà ospedaliere della regione. A noi non interessa un referendum su Barresi sì, Barresi no ma ciò che per noi è preminente è che cresca il brand del San Carlo e che non si perdano i finanziamenti per l’ospedale di Lagonegro. Siamo accanto ai cittadini per una sanità di migliore qualità”
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