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GRAN BRUTTA STORIA IN POTENZA CAPOLUOGO : RACCONTATA DA GIULIA

Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo.
Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un’ignorante ineducazione. Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati

Ero indecisa sul rendere pubblico o meno ciò che mi è accaduto, ma ho deciso di farlo perché non si ripeta mai più una cosa simile.
Era mercoledì sera, cammino a piedi, in questa meravigliosa città di Potenza, con le mie cuffiette blu nelle orecchie, sento qualcuno blaterare verso di me, non capendo cosa stesse accadendo, mi tolgo le cuffiette e vedo due ragazzini che, attraversando la strada e si mettono di fronte a me, intralciandomi il passaggio.
Chiedo loro che problemi avessero e dopo due spintoni che mi hanno atterrata, ancora cosciente sento una frase:
“Le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vede come abbuscano i maschi”
Non ho il tempo di rispondere che il primo pugno mi rompe il labbro, il secondo il naso, il terzo l’occhio.
Mi alzo e cerco di difendermi con una testata che credo abbia rotto il naso al mio ammiratore, ma poi cado.
Sento due calci, uno sulla costola e uno sulla spalla.
Svengo.
Mi riprendo dopo qualche minuto in una pozza di sangue, metto la sciarpa in bocca, per via del troppo sangue che perdevo e vado a casa.
Per non spaventare mia madre decido di andare in garage per sciacquarmi il viso, tumefatto.
Alla mia vista davanti lo specchio, svengo nuovamente.
Prendo le forze in mano e torno a casa, mi infilo nel letto con forti dolori ovunque.
L’indomani il naso non cessava di perder sangue e decido di andare in ospedale, la denuncia parte d’ufficio

Ora.
Dopo tutto questo, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica?
Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista?

Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo.
Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un’ignorante ineducazione. 
Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati


Ció che avete fatto a me non deve MAI PIÙ ESSERE FATTO AD ESSERE UMANO

ANALOGAMENTE DALL’INGHILTERRA ARRIVA IL RACCONTO SIMILE DELLA 20enne CHARLIE 
Charlie Graham
Pestata per la quinta volta perchè lesbica: il racconto e le immagini di Charlie Graham
Aggredita in strada perché lesbica 20enne mostra le foto sui social
Si tratta della 5ª Aggressione Omofoba subita da Charlie Graham una ragazza di Sunderland
La polizia locale ha già dato avvio alle indagini per rintracciare i responsabili, ma la giovane adesso ha paura:
“Mi sento a mio agio solo a casa di mia madre”

{di Federico Garau – Ven, 17/01/2020 – 19:19 su il Giornale}

È stata aggredita da due persone che l’hanno picchiata per strada perché omosessuale, così la 20enne Charlie Graham ha deciso di postare le foto che immortalano le sue ferite sulle proprie pagine social, così da denunciare quanto le è accaduto.
Il fatto si è verificato nella città inglese ?? di Sunderland, per la precisione lungo Blackwood Road nell’area di Town end Farm, intorno alle ore 13:00 dello scorso sabato 11 gennaio 2020
La giovane si stava recando ad un appuntamento con un amico, quando è stata improvvisamente aggredita.
Due uomini l’hanno raggiunta alle spalle, per poi aggredirla con una furia inaudita.
Il risultato della violenza è ben visibile sul volto della 20enne, ridotto ad una maschera di sangue.
Intervistata dal “Daily Star”, la ragazza rivive quei terribili momenti:
“Sono stata colpita da dietro da un pugno diretto alla nuca, poi sono finita a terra, ferendomi le ginocchia ed il viso”, spiega Charlie
“Ho provato a rialzarmi, ma mi hanno spinta a terra, poi i due sono scappati”
Ancora nessuna traccia dei responsabili, riusciti a far perdere le proprie tracce.
A preoccupare maggiormente la giovane, il fatto che si tratta della 5ªaggressione subita per le medesime ragioni.
Da qui il bisogno di mostrare al mondo le sue ferite.
“È molto importante per me che le mie foto vengano condivise, così che le persone siano più consapevoli che là fuori ci sono degli individui pronti ad attaccarti per qualunque motivo ritengano opportuno. Può essere il tuo orientamento sessuale, il colore della tua pelle, il modo in cui cammini o ti vesti” continua la 20enne.
Proprio a causa di questa consapevolezza Charlie, già aggredita in passato, adesso ha paura di uscire di casa e dopo l’ultimo episodio soffre di attacchi di panico.
Troppa la paura di essere nuovamente presa di mira.
“Non vado più da nessuna parte da sola. Mi sento a mio agio solo a casa di mia madre”, prosegue la ragazza.
“Mi viene l’ansia anche solo a pensare di andare a casa, nel caso in cui vengano a sapere dove abito e decidano di entrare dalla porta. Ci sono state delle persone che mi hanno minacciata di entrare dalla porta di casa o di sfondare le finestre”
Nonostante la paura, Charlie è felice di essere se stessa.
“Penso che dovresti essere orgoglioso di ciò che sei. Sembro un ragazzo, mi comporto come un ragazzo, non c’è nulla di femminile in me. Ma non sono aggressiva, non cerco lo scontro. Ho cercato di non lasciarmi abbattere, di andare avanti con la mia vita, ma ho paura che succeda di nuovo, e che le cose si concludano in maniera peggiore”
Ad occuparsi della 20enne, la zia Natalie Singh (28 anni) e la madre Michelle Storey (47 anni)
Sconvolte dopo aver visto le ferite di Charlie, le due hanno cercato di occuparsi di lei nel migliore dei modi.
“Alla fine della giornata, che tu sia gay, etero o di qualunque colore tu sia, che importanza ha?”, si domandano.
Del caso si sta occupando la polizia di Northumbria, che ha confermato l’aggressione ed avviato le indagini per rintracciare i responsabili.
Tutti i cittadini sono stati invitati dalle forze dell’ordine a fornire qualunque informazione di cui siano in possesso.
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