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CHICO FORTI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO : FORTI HA UCCISO DALE PIKE

“Esilarante. Se questa sciocchezza fosse vera il killer non avrebbe spogliato il cadavere di Dale per simulare un omicidio sessuale posto che Forti non è gay. Solo Chico Forti, che aveva prelevato la vittima in aereoporto, aveva interesse ad allontanare i sospetti da sé simulando un omicidio in ambito omosessuale, non certo un soggetto sconosciuto”

Criminologa URSULA FRANCO

CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: CHICO FORTI HA UCCISO DALE PIKE

Enrico detto “Chico” Forti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike. Pike è stato ucciso con due colpi di cal. 22 su una spiaggia di Miami il 15 febbraio 1998. In Italia, ormai da anni, un vasto stuolo di personaggi pubblici esprime dubbi in merito alla sentenza di condanna emessa in USA.

Ne abbiamo parlato con la criminologa Ursula Franco che è certa della colpevolezza di Forti 
– Dottoressa Franco, com’è possibile che in tanti prendano posizione a favore di Forti in maniera acritica?

Non c’è nulla di cui meravigliarsi, i processi mediatici sono un mezzo utilizzato da sempre per convincere della colpevolezza o dell’innocenza di un soggetto coinvolto in un caso giudiziario. E, come in questo caso, si fondano su dissimulazione e falsificazione. Voglio precisare che non sono contraria alla richiesta di grazia per Forti, non accetto semplicemente che si tenti di riscrivere i fatti relativi all’omicidio di Dale e che si tenti di incastrare un innocente.

– Chico sostiene di aver mentito agli investigatori per paura?

Certamente, per paura di essere incriminato perché era stato l’ultimo a vedere Dale e lo aveva ucciso. Peraltro, Chico Forti non mentì solo alla polizia, ma in una telefonata, quella delle 19:16 intercorsa tra lui e la moglie la sera dell’omicidio, Forti riferì alla donna di non aver incontrato la vittima in Aeroporto e, in seguito, prima di raccontare questa stessa menzogna agli inquirenti, la raccontò sia al suo avvocato che al padre di Dale, che a Thomas Knott. La circostanza che, già alle 19:16 del 15 febbraio 1998, Chico Forti abbia negato alla moglie di aver incontrato Dale Pike in Aeroporto ci permette di inferire senza ombra di dubbio che già a quell’ora Chico aveva ucciso Dale e che, proprio per questo motivo, da quel momento negò a tutti i suoi interlocutori di averlo incontrato. Enrico Forti uccise personalmente Dale Pike e alterò lui stesso la scena del crimine, se avesse avuto dei complici non sarebbe arrivato in ritardo all’aeroporto di Fort Lauderdale dove aveva appuntamento con il suocero, né avrebbe consentito ai sicari di usare un’arma dello stesso calibro della sua.

– Chi difende Chico Forti sostiene che il killer di Dale Pike abbia lasciato vicino al cadavere materiale utile ad incastrare Forti

Esilarante. Se questa sciocchezza fosse vera il killer non avrebbe spogliato il cadavere di Dale per simulare un omicidio sessuale posto che Forti non è gay. Solo Chico Forti, che aveva prelevato la vittima in aereoporto, aveva interesse ad allontanare i sospetti da sé simulando un omicidio in ambito omosessuale, non certo un soggetto sconosciuto.

– Secondo Chico Forti, Anthony Pike e Thomas Knott stavano cercando di truffarlo rifilandogli un hotel senza valore

Se fosse vero che Anthony Pike e Thomas Knott stavano cercando di appropriarsi del denaro di Forti, nessuno dei due avrebbe avuto ragione di uccidere Dale per incastrarlo.

CHICO FORTI
– Chi difende Forti dice che manca un movente in quanto Chico è stato assolto dall’accusa di truffa nei confronti di Anthony Pike

Non è vero che Chico Forti è stato assolto dall’accusa di truffa nei confronti di Anthony Pike, nel caso Forti è stata semplicemente applicata la Felony Murder Rule, che prevede la sospensione di un capo di imputazione, in questo caso la truffa, perché movente dell’omicidio. Vi invito a leggere ciò che ha scritto in merito il dottor Claudio Giusti. Peraltro, l’ultima truffa di Forti è stata quella di dare a bere a molti italiani di non aver ucciso Dale Pike.

– Che legame c’è tra l’omicidio di Versace e le accuse a Chico Forti?

Nessuno. Coloro che difendono Chico Forti sostengono che la polizia di Miami lo abbia “incastrato” per il servizio da lui realizzato sulla morte di Andrew Philip Cunanan, una specie di documentario nel quale Enrico Forti metteva in dubbio la versione della polizia di Miami Beach riguardo al suicidio di Cunanan; se davvero questi personaggi credono a ciò che sostengono, non è paradossale che nessuno di loro tema di venir “incastrato” per aver accusato la polizia di Miami Beach di aver “suicidato” Cunanan e quella di Miami di aver “incastrato” Chico Forti? Tra l’altro, il documentario di Enrico Forti non è mai stato diffuso in America ma solo in Italia ed in Francia, pertanto non ha danneggiato l’onore dei detective di Miami in nessun modo. Riguardo al suicidio dello spree killer Andrew Philip Cunanan, all’epoca uno degli uomini più ricercati d’America, è difficile credere alle dietrologie sulla sua morte, il suicidio, messo in atto dopo aver portato a termine una serie di omicidi programmati, è un classico tra gli spree killer e la pistola con cui Cunanan si suicidò e che la polizia gli trovò in mano è la stessa Taurus cal. 40 che aveva colpito a morte Gianni Versace. 

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