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ACCADEMIA DEI DOGLIOSI, NUOVO ANNO

Dal 1620: inaugurazione dell’a.a. 2019/2020 con il Presidente Vecchiarelli e il Principe Caracciolo

La rinomata Accademia dei Dogliosi di Avellino ha celebrato l’apertura del nuovo Anno Accademico insieme al Principe don Agostino Caracciolo, la Professoressa Ilde Rampino, la scrittrice Francesca Sassano e naturalmente il professor Fiorentino Vecchiarelli, presidente dell’Accademia, docente presso l’Università di Barcellona, Commendatore del Santo Sepolcro, Cavaliere di San Giorgio, Gentiluomo di Sua Santità, ufficialmente chiamato dal diritto canonico “Dignitario Laico della Famiglia Pontificia” e tra i 10 coadiutori laici che hanno varcato la porta della Cappella Sistina dove i 115 cardinali elettori sono riuniti per eleggere il nuovo Papa. Vecchiarelli è anche legato a Muro Lucano e spesso collaborativo nelle attività dell’Associazione Università delle Tre Età diretta da Cosimo Ponte. L’Accademia dei Dogliosi, voluta dal Principe Marino II Caracciolo nel 1620 è la più antica e prestigiosa associazione culturale d’Avellino, tra i cui membri figuravano letterati, marchesi, baroni e vescovi. Oggi la “nuova” Accademia continua ad esercitare la sua opera capillare di promozione e di diffusione della cultura con un’attività a tutto campo comprese le visite guidate alla riscoperta delle chiese e del patrimonio artistico ed archeologico anche fuori regione, così come è avvenuto per le visite a Muro Lucano. Dal 1620 nelle sale del maniero, che riprese la raffinatezza, la fastosità e la vivacità delle più importanti corti del Rinascimento, i feudatari di Avellino vollero fondare un’accademia letteraria come luogo di incontro e di elaborazione della cultura per rispondere ai nuovi fermenti degli studi e dare spazio all’umano sapere, accogliendo l’aristocrazia intellettuale, appassionata di scienza e di letteratura. Palestra dell’intellettualità dell’epoca, l’Accademia, come scrisse Zigarelli, “andava per mille titoli pregiata” e vi convennero appassionati cultori di poesia. Infatti tra i soci del cenacolo caracciolino vi furono personaggi di ceto e dignità diversi, uniti dalla passione per la poesia: nobili d’alto rango, come il marchese di Montalbano e il principe di Macedonia, cavalieri,  insigni cultori del Parnaso italiano, letterati già iscritti all’Accademia degli Oziosi, che garantivano un interessante tramite tra la cultura napoletana e i Caracciolo e Giovan Battista Manso, marchese di Villa, mecenate e letterato napoletano, fondatore della nominata Accademia degli Oziosi e primo biografo di Torquato Tasso. Insomma, una storia di cultura e lustro si rinnova alle porte del nuovo decennio.

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