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MELCHIORRE DA MONTALBANO, SCULTORE IMPERIALE

Il maestro lucano lavorò anche per il Castel del Monte e Lagopesole

La sua forma ottagonale con otto torri e anche esse ottagonali ha scatenato la fantasia sul perché di questo particolare e tra i più famosi castelli al mondo, parliamo di Castel del Monte, edificio a firma Federico II di Svevia, Imperatore. La costruzione è stata spesso oggetto di interpretazioni “esoteriche”, in libri e trasmissioni televisive di divulgazione persino da parte di storici di primo piano. Lo storico Raffaele Licinio ha in più occasioni ribadito l’inesattezza di tali interpretazioni. Secondo lo storico, il castello era parte integrante del sistema castellare del regno, e non, come alcuni sostengono, una misteriosa costruzione collegata o costruita dai templari (assai improbabile considerati anche i dissapori tra Federico II e i templari). Ma forse non tutti sanno  come ci spiega lo storico Vito Telesca di Storia Meridiana che che buona parte della manovalanza utilizzata per edificare il castello era lucana. Non solo una questione di vicinanza geografica ma soprattutto per competenza ed esperienza. Tra queste maestranze ci fu anche la mano qualificata del lucano Melchiorre da Montalbano. Il nome non tragga in inganno. Nulla sappiamo sulla sua data di nascita e di morte, men che meno della sua città natale. Sappiamo solo che era lucano e che nell’arco della sua vita artistica era attivo tra Lucania, Puglia e Cilento. Probabilmente quando venne chiamato da Riccardo da Montefuscolo in quel di Castel del Monte era ancora qualificato come «faber», ovvero operaio-architetto, e si interessò del portale di ingresso. Verosimilmente Melchiorre non era alla prima esperienza ma venne chiamato tra gli ingegneri e architetti dall’Imperatore per la sua bravura e creatività, ma probabilmente anche perché era parte integrante della squadra di un pezzo da novanta dell’architettura sveva, tal Bartolomeo da Foggia.

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