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CRITICA DELLA RAGION PURA

La riflessione

La stampa, è bene ribadirlo, non fonda le sue notizie sugli attacchi gratuiti nè tantomeno personali. Ancora una volta gli uomini del cosiddetto cambiamento sono intolleranti alle critiche. La stampa racconta notizie che vengono di fatti comprovate non solo dalla mancanza di atti, ma nel caso specifico almeno di risposte. Ci sta, e vogliamo anche comprenderlo, che il capogruppo della Lega Tommaso Coviello ancora una volta scenda in campo, visto soprattutto il ruolo che riveste, nella difesa dei consiglieri regionali. Peccato che, oggi come gia successo una settimana fa, Coviello non entra nel merito delle questioni affrontate dalla stampa, compreso il nostro giornale, ma si ferma semplicemente alla parte superficiale. Coviello nella foga di rispondere non si sarà neanche reso conto che nella sua difesa di ufficio, tanto ai colleghi consiglieri quanto al presidente del Consiglio Cicala, nel mezzo ci ha inserito anche i rappresentanti dell’opposizione. Quando «in maniera ferma e decisa, ricorda a tutta l’opinione pubblica che tutti i componenti dell’attuale Consiglio regionale possono ritenersi integerrimi sul piano morale e ligi ai più alti canoni di decoro istituzionale e politico, ivi compreso l’attuale presidente, Carmine Cicala» avrà riflettuto che tra i componenti dell’Assise ci sono anche quei consiglieri di centrosinistra come Pittella, Braia, Cifarelli e Polese che lui stesso ora definisce ligi ma fino a una settimana fa criticava per aver lasciato una situazione disastrosa della cosa pubblica? Coviello avrà riflettuto che questi consiglieri sono sempre gli stessi in cui a ogni Consiglio regionale dai banchi della maggioranza vengono “rinfacciate” gestioni poco trasparenti? Passi pure il passaggio in cui li definisce tutti «integerrimi sul piano morale», cosa d’altronde mai messa in dubbio da nessun giornalista, ma definirli anche ligi comprendendo quelli con cui un giorno si e l’altro pure condannano per aver mal gestito la regione per anni e anni ci fa sorridere. Distrazione o volontà? Questa sarebbe solo una delle domande a cui ci piacerebbe che una volta per tutte la Lega rispondesse in modo diretto. Interrogativi che vanno ad aggiungersi a quelli da noi gia sollevati in più occasioni. Come gli ultimi che sembrano aver destato tanto clamore: a che punto è il Piano Editoriale del Consiglio, perchè senza Piano Editoriale si attuano progetti con Enti che non potrebbero partire, o perchè il presidente Cicala non ha nominato ancora i vicepresidenti della Commissione Lucani nel Mondo? Sono solo le ultime domande, in ordine di tempo, che evidentemente non solo hanno suscitato l’ira di qualcuno ma che non meritano risposte se non l’essere tacciati, come succede da un paio di mesi a questa parte, di far parte di una stampa che propina attacchi strumentali. Comprendiamo che Coviello in una fase molto delicata per le questioni interne alla Lega debba dimostrarsi imparziale negli schieramenti interni al Carroccio, e debba quindi difendere anche quel presidente del Consiglio che sembra essere poco incline alle logiche di partito. Puntare il dito contro il capogruppo della Lega in questo momento non ci sembra giusto, considerato che deve già dimenarsi dall’essere ancora fedele a Pepe ma anche favorevole alla scalata dei Cicala brothers. Ma le nostre considerazioni sulla gestione leghista paragonate alle promesse fatte in campagna elettorale sono doverose. Soprattutto se sono i cittadini a sollecitare, come pure gia abbiamo spiegato al capogruppo Coviello e a cui rinnoviamo l’invito a venire in redazione per constatare di persona le numerose sollecitazioni che ci giungono, su un azione amministrativa che stenta a decollare. Sono finiti i tempi in cui i lucani camminavano con i paraocchi, chiedono di avere un governo che operi nella trasparenza e che cominci a dare vita a quei tanti cambiamenti che sono stati urlati nei comizi dai palchi nelle piazze lucane. Ci sono voluti 7 mesi per ambientarsi, scrutare, analizzare e forse anche studiare gli uffici di via Verrastro ma ora, a distanza di mesi e mesi, è giunta l’ora di rimboccarsi le maniche. Le continue colpe scaricate nei confronti dei vostri predecessori per il caos in cui vi hanno lasciato non rappresentano reali giustificazioni alla mancanza di azioni che oggi tocca a voi mettere in pratica. Rendersi protagonisti di atti poco chiari nei confronti della comunità altrettanto. È arrivata l’ora di mettere in campo azioni concrete e rendersi conto che dopo le mille parole è il tempo dei progetti.

Ai lucani non bastano più slogan e frasi ad effetto, per quelli c’è già le pubblicità. Per i cittadini c’è bisogno di qualcuno capace di governare, il tempo delle promesse è finito. Perchè se non si comincia ora a cambiare la Basilicata mi viene da chiederle quando potremmo farlo? Oggi è già tardi!

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