Politica

ALTRO CHE CASA DI VETRO, REGIONE BLINDATA

Manie di controllo del Presidente Cicala, per entrare in Consiglio terzo grado prima e dopo la visita


La bolla del Re Cicala. Altro che «casa di vetro» come aveva promesso, ai primordi della legislatura, il governatore Bardi. La Regione Basilicata sempre più Grande Fratello o Panopticon. Ma se nel Panopticon il sorvegliante poteva controllare tutti senza che i controllati avessero contezza del fatto che l’occhio vigilante li stesse o meno spiando, alla Regione Basilicata questo dubbio non c’è. Al posto del sospetto, una certezza. Il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, ha diramato la «nuova regolamentazione per l’accesso dell’utenza esterna agli uffici del Consiglio». Cicala ha così stilato il decalogo sui generis per l’ordine e la disciplina generale. I visitatori, quelli dell’«utenza esterna», per ricevere il via libera a varcare l’ingresso della «casa di vetro», ossia il badge, «giunti in portineria» devono: «consegnare un documento di identità e dichiarare la destinazione all’interno degli uffici». Superato questo step, gli addetti alla portineria «procederanno a verificare» prima «la presenza» in loco «dei referenti dell’Ufficio indicato» dall’«utenza esterna» e poi, se l’accertamento consegna esito positivo, la «disponibilità» del referente indicato «a ricevere il visitatore». Poi se fin qui le risposte sono state affermative «consegneranno allo stesso utente un modulo». Il modulo, quello che contiene le risposte alle domande chi siete? da dove venite? cosa portate? e dove andate?, dovrà essere poi portato dall’«utenza esterna» ai referenti e «firmato dai referenti contattati». Così dopo, l’estraneo, avendo cura di controllare che il modulo sia preciso e completo in tutte le sue righe e caselle, potrà «riconsegnarlo al termine della visita» agli addetti alla portineria. Se l’addetto comprende dal modulo che è stato tutto in ordine e che c’è la «conferma dell’avvenuta conclusione dell’accesso», lo stesso può restituire all’«utenza esterna» il documento di riconoscimento in modo tale da consentire l’uscita dalla «casa di vetro». Non c’è scritto, ma è bene saperlo e si dice verrà precisato meglio nella prossima nuova versione della già nuova versione: si consiglia all’utenza esterna che ha intenzione di accedere alla «Casa di vetro» di premunirsi, per sottrarsi a inutili seccature, di un fiorino.

Ferdinando Moliterni

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