Cronaca

CASO DI LASCIO: SOLDI PER “OLIARE” IN REGIONE

Il portaborse di Pittella e l’appalto Eipli da 100milioni di euro

Finanziamenti sospetti per la campagna elettorale delle regionali che potrebbero in realtà essere mazzette.  Ai domiciliari anche Biagio Di Lascio, «portaborse stipendiato con soldi pubblici», collaboratore di segreteria del gruppo “Partito Democratico” e più specificamente di collaboratore presso la segreteria particolare di Marcello Pittella, ex Presidente della Regione Basilicata, attuale consigliere regionale. Nella sua qualità di fiduciario di Pittella e di «soggetto deputato a fìltrare e coagulare il sostegno di una vasta schiera d’imprenditori intorno alla figura del suo capo politico», Di Lascio era in grado di «garantire» che i desideri degli imprenditori venissero esauditi. Come quel bonifico di 4milioni di euro partito dalla Regione. L’avvocato De Bonis «caldeggiava» con Di Lascio, per esempio, le vicende di Barozzi. Di Lascio avrebbe dovuto interferire quale mediatore con i referenti dei competenti Uffici della Regione Basilicata, rispetto al finanziamento dei lavori per la realizzazione dell’opera schema idrico Basento – Tronco di Acerenza, appaltati alla società Cobar di Barozzi. La Cobar era beneficiaria da parte di Eipli di un appalto di circa l 00 milioni di euro in Basilicata. Barozzi, però, ha anche altri «affari» da portare a termine nella Basilicata. Tra questi “Matera 90”, progetto un po’ arenato nei meandri degli uffici regionali. Per questo De Bonis ha «chiesto a Pittella, per il tramite di Di Lascio», di intervenire ed intercedere, come effettivamente accaduto, con l’allora Dg Vito Marsico per “caldeggiare” lo sblocco della pratica». A quell’incontro con Marsico, stando a quanto detto da Di Lascio, ci sarebbe andato con Pittella anche Trerotola. Il «caldeggiare» si intreccia con la consegna a Di Lascio di 25mila euro in contanti, «per sostenere la campagna elettorale di Pittella». «Il Barozzi – appuntano gli inquirenti -otteneva soddisfazione ricevendo ulteriori 4 milioni circa dalla Regione Basilicata nel giugno del 2019».

Ferdinando Moliterni

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