Politica

“RE” CARMINE, LA PRIORITÀ: SISTEMARE GLI AMICI

Consiglio regionale: “legge ad personam” di Cicala per un suo collaboratore


Non un presidente del Consiglio regionale, ma un “Re”: questa la figura che sembra volersi delineare addosso Carmine Cicala. La prossima Assise ha al primo punto all’ordine del giorno non i bilanci di alcuni Enti regionali ancora da approvare, non importanti Piani programmatici, come quelli inerenti il diritto allo studio o le attività di controllo ambientali dell’Arpab, ma una “legge ad personam”, inerente il «trattamento economico della segreteria del presidente». La pdl riguarda proprio per un collaboratore del “Re”: Conte. I lavori consiliari si apriranno con la discussione della proposta di legge sulle modifiche e integrazioni della legge regionale del 1998: “Nuova disciplina delle strutture di assistenza agli organi di direzione politica ed ai gruppi consiliari della Regione Basilicata”. La parte della legge citata che si vuol cambiare è quella che fa riferimento ai limiti del «contingente numerico» fissato per la segreteria particolare del presidente del Consiglio regionale composta da personale da reclutare con contratto a tempo determinato, condizionato dalla durata effettiva del mandato politico del presidente proponente. Cicala vorrebbe modificare il trattamento economico a un suo collaboratore. Ha la “necessità”, al netto dell’eventuale implementazione della pianta organica dei “portaborse”, di sistemare un suo “dipendente”: Francesco Conte. Nell’ultimo Consiglio regionale il numero legale era venuto meno proprio su questo tema. Adesso, però, l’argomento piazzato come primo ordine del giorno appare sicuramente più blindato, quantomeno sotto questo aspetto. Un Consiglio regionale che con tante priorità attuali, è piegato ai voleri del “Re” che così interpreta il ruolo istituzionale ricoperto come non finalizzato alla tutela degli interessi collettivi, ma di quelli personali per la corroborazione di filiere politiche. Se i lavori andranno come da cronoprogramma, Cicala, però, dovrà dichiarare la seduta e poi non solo non potrà votare, ma dovrà anche abbandonare l’Aula. Ciò in rispetto dell’obbligo di astensione essendo al vaglio dell’Assise un provvedimento che lo vede coinvolto, anche fosse solo potenzialmente, in un conflitto di interessi. Il suo allontanamento è il minimo sindacale avendo l’obbligo di evitare che partecipando anche solo fisicamente alla discussione e all’eventuale approvazione del provvedimento, possa condizionare la volontà dell’assemblea «determinando un assetto complessivo non coerente con la volontà che sarebbe scaturita senza la sua presenza». Prosegue come nulla fosse la scia della filiera dei Cicala in Regione. Anche il “principe” Amedeo, il fratello sindaco di Viggiano, per limitare il perimetro alle ultime critiche, come riportato da Cronache, è stato al centro delle polemiche dell’opposizione comunale per via delle modalità di gestione della candidatura Unesco per la Madonna Nera. L’opposizione non si è mostrata contraria all’idea, ma al fatto che «condivisione e centralità delle istituzioni – hanno sostenuto gli eletti del gruppo consiliare “Viggiano Vince” – sono state confuse dal Sindaco e dall’amministrazione con amicizia e famiglia». «Al tavolo dei lavori per iniziare a promuovere l’iniziativa – hanno proseguito – è stata massiccia la rappresentanza della famiglia del primo cittadino e dei suoi amici». Il “Re” Cicala, dopo la portavoce, e la nomina del suo vicino di casa a coordinatore della struttura di informazione, comunicazione ed eventi del Consiglio regionale, Barrese Maulella, «scelto per intuitu personae con la massima trasparenza», l’ossimoro usato dal presidente per dare il benvenuto al suo dirimpettaio, continua nel suo intento elargire “doni” ai suoi per interessi che appaiono molto più personali che di garanzia per i lucani. Intrecci familiari e di amicizia, come a Viggiano così in Consiglio. Al posto prima ricoperto dall’attuale segretario generale del Consiglio regionale, Arturo Agostino, ci è andata a seguito della promozione di Cicala per Agostino, l’ex moglie. Ma a quanto pare c’è anche un altro leghista che ha a cuore la prassi. Nel suo caso, però, la “frittata” è stata già fatta in Giunta. Sarà questo, argomento dei prossimi giorni…

Ferdinando Moliterni

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