Attualità

LEONE, BUFALE UN TANTO AL CHILO

Fact checking sulle ultime dichiarazioni dell’assessore alla Sanità: non ne azzecca una

Nell’ultimo Consiglio regionale, svoltosi lunedì, sulla Sanità lucana è andato in scena un dibattito dai toni duri e polemici che ha visto contrapporsi l ragione dell’assessore al ram o, Rocco Leone, a quelle del centrosinistra e in particolare del l’ e x governatore Pittella che è arrivato a definire quelle dell’avversario politico «critiche da bar dello sport». In sintesi per il centrosinistra Leone «ha mostrato una assoluta confusione sulla sanità lucana, che lui ha il dovere di guidare». Date le plurime attuali criticità nel settore, è comprensibile e auspicabile che la Sanità regionale sia centrale nel dibattito politico. Così come è anche comprensibile, ma non auspicabile, che lo scambio di vedute si accenda e travalichi il tenore degli standard di un certo tipo di dibattito. Ciò che non si può comprendere, però, sono alcune inesattezze nelle affermazioni pubbliche, in Aula, pronunciate dall’assessore Leone. «Forse – ha dichiarato nell’Assise Leone -, già Presidente (riferito a Pittella, ndr), lei non è a conoscenza delle storture del vostro sistema sanitario». Tra gli esempi eccone uno sbagliato. «Viene inaugurata – ha proseguito Leone -, caro già Presidente, la piscina per riabilitazione all’ospedale di Tinchi. Viene inaugurata, dopodiché viene coperta dal pavimento e sotto ancora ci sono le bottiglie dello champagne e i cartoni dei dolci». «Quando sono andato lì a visitare – ha evidenziato Leone -, dico, ma la piscina dov’è? Facevano sotto. Io guardavo il piano di sotto, “No, sotto i piedi”, è coperta dal pavimento. Questa è tra le tante storture che questo sistema sanitario ha prodotto». «Sono passati – ha aggiunto l’assessore regionale – 3 anni, la piscina non è mai stata utilizzata, tre o quattro anni fa non ero Presidente».
Leone sarà pure andato a visitare la piscina che non c’è, ma deve non aver compreso cosa stava ispezionando. L’assessore ha sostenuto, tra l’altro, due cose, in particolare, non vere e che sono smentite dai fatti. La piscina terapeutica per la riabilitazione dell’Ospedale di Tinchi non é stata inaugurata 3 o 4 anni fa, ma 11 anni fa e precisamente sabato sei dicembre del 2008. Il piano strategico della Regione Basilicata e dell’Asm prevedeva che Tinchi venisse riconvertito quale distretto con connotazioni specialistiche riabilitative di avanguardia, come appunto le riabilitazioni in acqua. La Regione aveva finanziato all’ex Asl 5 la realizzazione della piscina per un costo totale di circa 400 mila euro. Il 31 dicembre del 2008, però, sono terminati gli incarichi di tutti i direttori generali delle 5 Aziende sanitarie di Basilicata, entrando in vigore la legge di riforma che istituiva dal 1 gennaio del 209 le due Aziende sanitarie provinciali di Matera e Potenza. Il nuovo direttore
generale dell’Azienda provinciale, Vito Gaudiano, insediatosi dopo appena 1 mese dall’inaugurazione della piscina, ha ritenuto di non dover proseguire nel progetto di riconversione del distretto di Tinchi in polo riabilitativo poiché nell’ambito della nuova Azienda era già presente quello di Tricarico, in cui i vari Comitati di tale comune cominciarono a contestare la duplicazione del servizio di rianimazione che aveva un senso quando le Aziende sanitarie in provincia di Matera erano 2, ma non quando le stesse avevano dato vita ad una sola. Impensieriva i cittadini dell’area di Tricarico il fatto che attivare a Tinchi un polo di riabilitazione in una zona di grande espansione demografica più facilmente accessibile potesse quasi sicuramente far registrare un depauperamento dei servizi di quell’area, che intanto può vivere solo se diventa unico riferimento nell’ambito dell’Azienda provinciale. La conseguenza, al netto delle cose non vere dette sull’inaugurazione avvenuta secondo l’assessore Leone 3 anni fa anziché 11 anni fa, dovrebbe essere quella che lo stesso dia immediate disposizioni affinché si proceda a riattivare la piscina a Tinchi con annesso polo riabilitativo senza pensare alle reazioni dei cittadini dell’area di Tricarico.
La seconda “bugia” o bufala che dir si voglia, riguarda, invece, i lavori di ampliamento della riabilitazione e dell’Utic a Policoro. «Ospedale di Policoro – ha sottolineato Leone – un altro esempio, soldi per ingrandire l’Utic e la rianimazione, però manca la messa a norma antisismica».
L’assessore Leone ha riferito che non possono partire perché il distretto andrebbe consolidato sismicamente. Premesso che in Basilicata, a cominciare dalle scuole ai Palazzi di Giustizia, fino agli immobili pubblici e privati, dopo che é stato effettuato un studio sulla vulnerabilità sismico degli stessi, prima di intervenire sulle strutture portanti, occorre metterli a norma sismicamente, con costi superiori al valore di una legge finanziaria, per i lavori a Policoro non si tratta di intervenire su muri portanti ma solo su tompagnature interne. Questa scusa non é forse la consapevolezza che ha dovuto prendere l’assessore Leone che il Decreto ministeriale 70-2015 non consente di mantenere, come lui pensava, il servizio.

Ferdinando Moliterni

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