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Prof. MASSIMO ZUCCHETTI : Parliamone, cara. Però scendi da quella barca e dagli fuoco.

Vanno chiuse e smantellate le multinazionali energetiche, agricole e delle materie prime, vanno nazionalizzate le industrie e le risorse ambientali, fossili e non, va ridotta alla stretto indispensabile (per utilizzi non energetici) l’estrazione di combustibili fossili, riducendola di colpo ad un decimo dell’attuale. Va provocata in questo modo una crisi economica tale da ingenerare rivoluzioni.

Prof. Massimo Zucchetti
Massimo Zucchetti
“Beh, ottimo. Mi sentivo talvolta in colpa a scrivere e diffondere i miei studi sui cambiamenti climatici (da circa 20 anni, eh), ma avendo un’automobile con motore a scoppio e molto potente.
Adesso non più. Fra i soci onorari dello Yacht Club de Monaco, troviamo:
– Il principe Karim Aga Khan IV
– Il re Juan Carlos di Borbone
– Il principe e la principessa Carlo di Borbone-Due Sicilie
– Il principe Vittorio Emanuele di Savoia
È a loro, ambientalisti che vanno in barca a vela per non inquinare, che mangiano sicuramente bio, è a loro che affidiamo la lotta ambientalista per salvare il pianeta! Si ride per non piangere, eh.
Senti qua, invece.
L’ambiente può essere (forse) salvato solo attraverso la distruzione immediata e traumatica del capitalismo. Smantellando a forza l’insieme di regole che fanno si che uno str*nzo possa guadagnare o possedere tante risorse da potersi costruire una bella barchetta da un milione di euro. Non puoi pretendere di essere credibile se frequenti gente così.
Inoltre, cara ragazza, non è colpa dei politici e potenti cattivi ed insensibili, se stiamo distruggendo il pianeta. È l’ordine mondiale di cui loro sono i rappresentanti, che lo sta facendo. Non esiste nessun “capitalismo sostenibile”, non ci sono pacchetti di provvedimenti “semplici ed efficaci”, che non vengono adottati per pura crudeltà e che metterebbero tutto a posto. È una visione infantile, ed è uno specchietto per allodole.
Esistono invece provvedimenti complessi ed efficaci, che però sono insostenibili per l’attuale ordine mondiale, senza imporli con la forza, con la violenza se necessario, dal basso, con la lotta, sradicando questo andazzo in maniera traumatica. Occorre dematerializzare la nostra economia, e anche il nostro stile di vita. Dematerializzare vuol dire rinunciare all’eccesso di beni materiali, alla sovraproduzione di beni energivori, vuol dire smantellare il Fondo Monetario Internazionale, vuol dire rovesciare con la forza i governi di almeno una decina di paesi, cui imporre la decrescita. Non felice, cara ragazza: infelice, traumatica, irta di sacrifici anche pesanti.
Vanno chiuse e smantellate le multinazionali energetiche, agricole e delle materie prime, vanno nazionalizzate le industrie e le risorse ambientali, fossili e non, va ridotta alla stretto indispensabile (per utilizzi non energetici) l’estrazione di combustibili fossili, riducendola di colpo ad un decimo dell’attuale. Va provocata in questo modo una crisi economica tale da ingenerare rivoluzioni.
Va staccata la spina di colpo al grande meccanismo, occore rovesciare il tavolo, occorre battere un gran pugno sul tavolino dove i potenti giocano a monopoli, facendo volare le quattro case e gli alberghi di Parco della Vittoria giù per terra.”
GRETA su Barca a VELA

Parliamone, cara. Però scendi da quella barca, e dagli fuoco.
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