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I GIOIELLI DEL “POTERE FEDERICIANO”

Straordinarie riproduzioni artistiche della Moramarco Creazioni Orafe

di Leonardo Pisani
Gioielli, pietre preziose, miti e leggende, simboli del potere imperiali e degli antichi Re d’Italia, un ponte tra oriente e occidente, Una raffinata esposizione nata dalla sinergia tra due dei finalisti del “Premio Italia Medievale” che l’omonima Associazione di Milano assegna ogni anno a personalità, istituzioni e privati che si sono particolarmente distinti nella promozione e valorizzazione del patrimonio medievale del Paese. Il museo “Il Mondo di Federico II, per tramite della Pro Loco Castel Lagopesole, e l’azienda artigianale “Moramarco Creazioni Orafe” di Altamura hanno portato nel Salone dell’Imperatore fedeli e preziose riproduzioni dei gioielli e monili presenti alla corte federiciana. Un tuffo nel passato, con le straordinarie riproduzioni create dall’arte di Antonio Moramarco iniziando dallo camalueco di Costanza d’Aragona, prima moglie dello Stupor Mundi: Una preziosa tiara di fattura orientale. In un regno quello normanno svevo, dove si parlava il latino, il greco, l’arabo oltre alla lingua siciliana, crocevia di popoli e culture diverse dal nord europa al mediterraneo all’oriente, una calotta di stoffa decorata con lamine d’oro e fili di perle naturali, Argento,rubini, granati, ametiste, carniole, acquamarine, turchesi, perle naturali, smalti a fuoco attualmente conservata presso il Tesoro della Cattedrale di Palermo. ammirare la cosiddetta spada cerimoniale di Federico II conservata nel museo Kaiserliche Schatzkammer di Vienna. La spada, commissionata agli opifici palermitani, è uno degli apparati che lo Svevo utilizzò nel 1220 per l’incoronazione imperiale a Roma.Poi il globo crucigero del VII secolo, in Argento, bagno oro 24 carati, ametiste, granati, quarzi rosa, acquamarine, topazi, perle naturali.
Tesori entrati anche nella leggenda, come la Corona di Ferro, simbolo del potere longobardo prima e poi del Sacro Romano Impero, la corona anche reliquia dalla Chiesa cattolica per la tradizione che la considera realizzata con uno dei chiodi della Crocifissione di Gesù. La corona utilizzata per l’incoronazione ei re d’Italia e del Sacro Romano Impero, dai primi longobardi fino a Federico Barbarossa, Enrica Iv e anche Napoleone Bonaparte. Conservata nel Duomo di Monza. Ispirò anche il film omonimo del 1941 diretto da Alessandro Blasetti, uno spettacolare kolossal fiabesco di enorme successo, con Gino Cervi, Massimo Girotti e il gigantesco Primo carnera Poi tra mito, leggenda e storia la “Lancea et clavus Domini” La Mitica lancia sacra , conosciuta anche lancia di Longino, il saldato romano che secondo il Vangelo apocrifo di Nicodemo, stato trafitto Gesù al costato dopo essere stato crocefisso. Da quel momento quell’arma assume un valore particolare in quanto entrata in contatto con il sangue di Gesù rendendola in questo modo una reliquia sacra. Ricostruita con Ferro, argento, bagno oro 24 carati, croci in oro 24 carati.

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