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LA COMMOVENTE LETTERA DI ROBY AL PAPÀ GIUSEPPE PER L’ULTIMO SALUTO

“non è un cognome o il sangue a farci padre e figlia, ma la complicità, il volersi bene, la necessità di aversi accanto”

 

ROBERTA CANDELA e GIUSEPPE CANDELA

LETTERA di ROBY al PAPÀ GIUSEPPE : ULTIMO SALUTO oggi 11 settembre 2019

10 settembre 2019 ore 9:38 del mattino

Mai avrei pensato di dover scrivere queste parole e soprattutto mai avrei pensato che questa lettera fosse per te, per salutarti per l’ultima volta.

Sei stato un padre con la P maiuscola, un uomo che 16 anni fa si è innamorato di una donna fortissima e coraggiosa con una bambina di due anni che ha accolto e amato come se fosse figlia sua, come se fosse sangue del suo sangue.
ELIANA POSITANO con GIUSEPPE CANDELA

Perciò grazie papà per essere stato per me un porto sicuro, una figura di riferimento.

Grazie per avermi insegnato quello che so, per avermi trasmesso valori importanti.

Grazie per esserti battuto affinché non ci fossero distinzioni tra me e gli altri, grazie per aver fatto capire agli altri che io ero e sono tua figlia esattamente come lo sono gli altri, ma soprattutto grazie per avermi insegnato la lezione più importante tra tutte: padre non è chi ti fa ma chi ti cresce.

Il nostro è sempre stato un legame particolare e diverso.
Si dice che il primo amore di una donna sia suo padre e anche per me è stato così.
Sei stato la mia guida, il mio confidente.

Quando 17 mesi fa abbiamo avuto questa pessima condanna ho pensato che il mondo mi stesse crollando addosso, che non sarei stata capace di starti accanto e mostrarmi felice e spensierata mentre tu combattevi la guerra più dura.

Mentre tu lottavi e cercavi di sopravvivere io dovevo vivere per entrambi e così ho fatto.

Quando le cose sono peggiorate ho capito che tempo non ce ne era più e che volevo vivere tutto quello che ci restava a pieno e così, come se avessi avuto la capacità di leggermi dentro mi hai detto che volevi solo me al tuo fianco, notte e giorno e così è iniziata la lunga serie di nottate passate insieme, notti passate sveglia a vegliare su di te e a preoccuparmi come facevi tu quando ero piccola.

Anche alla fine dei tuoi giorni hai dimostrato chi conta realmente e che tutti quelli che non mi hanno mai accettato come tua figlia avrebbero dovuto farsene una ragione perché non è un cognome o il sangue a farci padre e figlia, ma la complicità, il volersi bene, la necessità di aversi accanto.

Perciò anche se da adesso non sarai più al mio fianco fisicamente so che sarai comunque accanto a me perché come ti ho sempre detto il mio cuore è diviso in tanti pezzi ma solo due sono identici:

uno è il tuo e uno è quello di nonno.

Buon viaggio papà. Eri, sei e sarai per sempre il mio eroe, il mio guerriero, il mio leone.

Ti voglio bene papà, oggi, domani e per sempre
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