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Paride Leporace : SU COSENZA E IL BAMBINO NERO PRESO A CALCI

Canta il nostro concittadino Brunori: “hai notato che l’uomo nero ha spesso un debole per la casa – a casa nostra a casa loro – ed è una maniaco della famiglia – soprattutto quella cristiana – per cui ama il prossimo tuo – solo carne di razza italiana”
Resta mite Cosenza come ha tramandato il grande Brera

Paride Leporace SU #COSENZA E IL BAMBINO NERO PRESO A CALCI

Che il triste episodio sia avvenuto in via Macallè, toponimo che ricorda una resa italiana della prima tragica impresa coloniale in Abissinia, mi sembra un segno del destino.

Che sia avvenuto nella mia adorata Cosenza che un abitante temporaneo abbia preso a calci nella pancia il piccolo Rayem colpevole di essersi avvicinato incuriosito al carrozzino di un’infante bianca, m’indigna. E mi offende il fatto che il gesto di uno scriteriato venga associato a una città che ha alzato nel corso della sua Storia Alberi della Libertà e barricate a favore dei diritti.

Canta il nostro concittadino Brunori: “hai notato che l’uomo nero ha spesso un debole per la casa – a casa nostra a casa loro – ed è una maniaco della famiglia – soprattutto quella cristiana – per cui ama il prossimo tuo – solo carne di razza italiana”

Versi “pittati” per quanto accaduto tra un bambino nero di pelle e un uomo nero di umore e di pensiero.

Ma poi ti risolleva il fatto che tutto sia stato rivelato da una cosentina che ha denunciato il triste abominio, che il presidente della Regione Mario Oliverio sia andata con il sindaco di Mendicino a casa del bambino per prenderlo in braccio e per mano (la foto a lui si riferisce), che il sindaco Occhiuto abbia preso netta posizione, che la squadra del nostra amato Cosenza abbia invitato il piccolo e la sua famiglia a vedere gratis le partite al Marulla-San Vito.

Radio Ciroma – COSENZA

Ma io che sono della Ciroma, sono veramente lieto che la radio che ho fondato abbia scritto sul suo muro:

“Vogliamo dare un calcio al pensiero triste della xenofobia e del razzismo e tentare di risarcire il bimbo di via Maccallè. Vogliamo chiedergli scusa del calcio che ha infranto la sua infanzia, speriamo per lui e per noi tutti momentaneamente, facendogli festa. Facciamogli una festa al bimbo con torte, giochi, musica e quant’altro alla bisogna, proprio a via Macallè, dimostriamogli che esiste un’altra Cosenza che rispetta le persone e soprattutto i bimbi! Davvero! Facciamo festa per dare un calcio all’idea di quanti hanno finora acriticamente sostenuto le idee dell’odio di staliniana memoria contro gli extracomunitari.

Martedi 10 settembre alle ore 18.30 ci troviamo a Radio Ciroma per organizzare, con i tanti che hanno dato l’adesione al nostro appello, questo giorno di festa”

Paride Leporace negli studi di RADIO CIROMA

Cosentini andate a Radio Ciroma ad organizzare questa festa. Ne usciremo tutti più forti e sani. Vi lascio con un aneddoto. Oggi ricorre il centenario della nascita di Giuan Brera. Pochi sanno che il suo ultimo articolo fu una risposta ad un cosentino, Aurelio Pupi, molto critico con Trapattoni.

Ebbene il gran giornalista scrisse contestando l’ardita critica :

“Mi domando a quale grado salirebbe la sua improntitudine se invece che nella mite e lontana Cosenza fosse nato nella superba Parigi”

Un paradosso letterario. Un calembour. Ma che c’importa.

Resta mite Cosenza come ha tramandato il grande Brera

 

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