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ROBERTA LABONIA : lettera aperta alle vergini violate del Movimento 5 Stelle

“La realtà ve la sbatto in faccia cari farisei disillusi, care vergini violate che una volta orgogliosamente avete issato la bandiera a 5 stelle, la conoscete meglio di me: i 5 Stelle hanno da percorrere una strada obbligata, quella di entrare nelle Istituzioni imbarcando pezzi di casta (del colore, francamente, me ne infischio) e cercare di cambiare le regole dall’interno. Almeno fino a quando non riusciranno a produrre una legge elettorale che rimetta il boccino in mano ai cittadini e non alle segreterie di partito, come avviene oggi. Ma per farlo occorre starci in quelle stanze.”

Dal Blog di Stelle e dintorni di Roberta Labonia : Lettera aperta alle vergini violate del Movimento 5 Stelle

E basta! Basta piagnistei, basta post al vetriolo. Basta pavide minacce di abbandonare la nave. Quelli del “mai col Pd” di oggi non sono da meno di quelli del “mai con la Lega” cha ci hanno rotto i cabasisi a giugno del 2018 con la nascita del Conte I

Suggerirei ad entrambe le fazioni di andarsi a rileggere i principi fondanti del Movimento, qualche passaggio deve essergli sfuggito, in particolare il significato del termine “movimento post-ideologico“.

Non me ne vogliano.

Detto questo chiedo agli elettori 5 Stelle che oggi si dichiarano contrari alla nascita del Conte II:

quali sono le vostre proposte alternative?
Su fatevi coraggio, prendetevi la responsabilità di suggerire soluzioni.
Forse quella di tornare dai puzzoni della Lega che hanno provato a farci fuori?
Dov’è la vostra dignità?
Oppure consegnargli il Paese andando ad elezioni e gridare il nostro scontento dai banchi dell’opposizione per altri 5 anni?
Il Prefetto LUCIANA LAMORGESE con Matteo SALVINI
Vi fanno schifo le vecchie facce del PD che oggi si sono trasferite armi e bagagli sulle poltrone dei vari Ministeri del Conte II? Vi da il voltastomaco vedere ripescati i Franceschini, le De Micheli che hanno usurpato la sedia degli ottimi Bonisoli e Toninelli?

 

Bene, anche a me, ma non di più né di meno di quanto me ne facessero i vari Fontana, Bussetti, Giorgetti e, soprattutto, Salvini, che per 14 lunghi mesi, grazie al suo assenteismo cronico, si è potuto concedere il lusso, a spese di tutti gli italiani, di farsi propaganda scorretta in giro per l’Italia per inseguire le sue mire elettorali e poi buttare giù baracca e burattini.
Uno che oltre che scorretto ha dimostrato di possedere il Q.I. di un orangotango infognato (e che gli orangotango non me ne vogliano). Salvini è andato per menare ma è tornato bastonato, la volpe.

Ora ci stia all’opposizione, il più a lungo possibile, così che magari quel terzo di elettori che oggi lo idolatrano si risveglino dall’incantesimo e si rendano conto che la bella principessa era, in realtà, un rospo.

L’abbraccio col leghista per i 5 Stelle è stato quasi mortale sotto il profilo dei consensi, ma se pensiamo ai sacrosanti provvedimenti che hanno prodotto in questi tribolati 14 mesi (e sono arcistufa di elencarli, i distratti si documentino), la collettività non può che ringraziarli, né è valsa la pena.

Ora è la volta di mettere alla prova il PD e il suo odontotecnico mancato Nicola Zingaretti, dietro il quale, ne siamo tutti consapevoli, c’è la longa mano di Renzi, per gli amici “il bomba”, quello che è stato più di un anno in panchina a mangiare pop corn e ora ha deciso di scendere in campo a dare coraggio al suo pavido segretario. Gli italiani domani forse dovranno ringraziarlo, il bomba. Miracoli della politica…

LA SQUADRA DEL PD
E sì, care pudiche, vergini grilline, oggi al giuramento davanti al buon Mattarella avete riscoperto che anche in casa PD i soldatini sono sempre gli stessi, arduo stilare una classifica di de-merito con quelli leghisti. I piddini forse sono un poco più di mestiere dei leghisti, ma hanno anche loro lo stesso stantio odore di casta, anzi di più. Se hanno in pancia più indagati, processati, condannati di quelli della Lega forse è perché sono stati al potere più a lungo. Sai che scoperta.

I 5 Stelle tenteranno di dialogare anche con loro. L’obiettivo resta sempre quello di realizzare, la dove il percorso si è bruscamente interrotto, il programma pentastellato: taglio dei parlamentari, salario minimo, taglio del costo del lavoro, riforma della giustizia, conflitto di interessi, tanto per citare i capitoli più significativi dei 23 punti di programma. I Dem hanno detto che ci stanno, anzi, diversamente dai leghisti non hanno contrapposto dei loro provvedimenti bandiera. Ora li aspettiamo alla prova dei fatti.

Del resto le regole del gioco le hanno stabilite loro a tavolino, quando con Lega e Forza Italia, ad ottobre del 2017, hanno partorito quell’incestuosa legge elettorale passata alla storia come il Rosatellum

Una legge studiata per impedire che i 5 stelle potessero mai governare da soli. E ci sono riusciti. Bravi.

Voi delusi del Movimento che oggi gridate ai quattro venti il vostro scontento, vi aspettavate forse che i Zingaretti&Co. si vestissero a nuovo per l’occasione e si presentassero a governare il Paese con facce pulite, incontaminate dall’influenza del gotha del capitale e della finanza che detta legge in questa martoriata nazione?
Credevate davvero che la Direzione piddina andasse a pescare nelle sue retrovie qualche volto semisconosciuto?
Magari qualcuno di quei “ragazzi del Pd” che languono, sognando una sinistra che con c’è più, ai bordi del campo del loro polveroso partito, e a cui si è rivolto pochi giorni addietro un visionario Beppe Grillo lanciandogli il guanto di sfida del rinnovamento. Illusi.

La realtà ve la sbatto in faccia cari farisei disillusi, care vergini violate che una volta orgogliosamente avete issato la bandiera a 5 stelle, la conoscete meglio di me: i 5 Stelle hanno da percorrere una strada obbligata, quella di entrare nelle Istituzioni imbarcando pezzi di casta (del colore, francamente, me ne infischio) e cercare di cambiare le regole dall’interno. Almeno fino a quando non riusciranno a produrre una legge elettorale che rimetta il boccino in mano ai cittadini e non alle segreterie di partito, come avviene oggi. Ma per farlo occorre starci in quelle stanze.

Oggi il ritorno al voto, stando ai sondaggi, sarebbe costato la “salvinizzazione” della Repubblica italiana, quella su cui il Cazzaro Verde oggi invoca “pieni poteri

Lui indifferente o, peggio, neanche consapevole della portata reazionaria delle sue parole. Qualcuno nelle retrovie gli ha detto di dire così. A lui basta.

Per rassicurare le confuse vergini di cui sopra, quelle che si fanno incantare dalle fregnacce del leghista depresso che parla di un governo creato in provetta a Bruxelles, dove fra qualche giorno si trasferirà il neo Commissario italiano, il piddino Gentiloni, rispondo che in Europa conterà la voce di Conte che, vivaddio, dopo le mezze figure che l’hanno preceduto, ha ridato dignità all’Italia.

Conte ha capito che i tempi sono maturi perché l’Europa ricominci a parlare il linguaggio della crescita, che di austerità si muore, e si è mosso di conseguenza anticipando le istanze che vengono da buona parte dei suoi Stati membri. Si è reso ago della Bilancia Conte, ed oggi parla ad un Presidente di Commissione che gli deve la sua nomina.
SERGIO MATTARELLA con GIUSEPPE CONTE

I grillini che in queste ore, carta e matita alla mano, contano i ministri dell’una e dell’altra componente di Governo e inveiscono alla scoperta che c’è una parità di massima (ma come, noi abbiamo più parlamentari…), a costoro ricordo che qualunque sarà il materiale che uscirà dalle menti dei soloni Dem (mi ero ripromessa di mantenere toni bassi, ma ci sto lavorando, datemi tempo), dovrà passare al vaglio delle due figure apicali del nuovo Esecutivo e cioè del Presidente del Consiglio e del suo Sottosegretario di Stato che rispondono al nome di Giuseppe Conte e Riccardo Fraccaro

Figure indicate dal Movimento 5 Stelle, non dal PD

Quelli del Movimento sono generosi si, ma fessi no
ROBERTO GUALTIERI

 

FONTE : https://www.facebook.com/Stelleeditorni/

ROBERTA LABONIA

 

mi presento, sono Roberta Labonia

Sono una donna come tante. La vita mi ha insegnato molte cose ma non ha placato la mia curiosità. Mi piace calarmi nelle notizie, interpretare gli input che arrivano dai media su politica, società e costume e darne la mia visione, post ideologica s’intende, perché quasi mai chi vive condizionato da un ideologia ha la lente giusta per interpretare il vivere comune in tutte le sue sfaccettature. La vita è un caleidoscopio di mille colori, chi ne vede uno solo ha un problema.

 

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