Attualità

CRISI FRUTTA ESTIVA, CROLLO DEI PREZZI

La crisi del comparto ortofrutticolo ha conseguenze pesanti anche sull’occupazione

La stagione era partita generalmente bene, ma si e’ arenata strada facendo, tant’e’ che c’e’ ancora molta frutta nelle celle frigorifere e, in particolare per le albicocche, il prezzo all’origine intorno ai 30/35 centesimi non compensa neppure i costi di raccolta, costringendo gli agricoltori a lasciarle sugli alberi. Nel dettaglio – si legge in una nota di Confagricoltura – quest’anno il raccolto di albicocche, pesche e nettarine e’ positivo in termini di quantita’ (piu’ 13% rispetto al 2018 e l’aumento ha riguardato in maniera maggiore il centro sud ed e’ stato piu’ contenuto al nord). Le susine non riescono pero’ a spuntare prezzi superiori ai 70 centesimi al chilo (contro 1,20 euro dello scorso anno). Le ciliegie hanno avuto una stagione disastrosa: si registra un – 50% della produzione in Puglia e – un 20% in Emilia Romagna. Per l’anguria e il melone, invece, la stagione, iniziata male per le primizie e il prodotto sotto serra, ora sta migliorando. La crisi della frutta ha conseguenze pesanti anche sull’occupazione. Confagricoltura ricorda che sono oltre 100 mila le persone che lavorano nel settore, senza considerare l’indotto. “Oggi – conclude Bergami – sono a rischio almeno 10 milioni di giornate di lavoro”

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