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ROCCO VELLUZZI : progetto di rinnovamento del Partito

Candidare personalità nel complesso diverse, disinteressate alla poltrona, lontane da logiche di appartenenza, è il risultato di un cambio di passo che, in questo momento storico del Partito, non può che far bene.

con ROCCO VELLUZZI

La caparbietà a voler essere al centro delle attenzioni si è dimostrata nel corso degli anni un’attrazione fatale per chi si vuole occupare di politica.

In un momento molto delicato per il Partito Democratico, dovuto non solo alle sconfitte elettorali a partire dal 4 marzo ma ad un vero e proprio dramma di sfiducia da parte dei cittadini, la soluzione che una risicata parte di mondo democratico potentino, sistematicamente ogni giorno sulla stampa locale, è l’azzeramento della Segreteria cittadina.

Come in una battaglia di Risiko si continuano ad assemblare notizie distorte che alimentano cattiva informazione peraltro quasi sempre non corrispondente alla vera verità dei fatti realmente accaduti.

Questo mondo invece di aprirsi ad una fase di risanamento corale, dove l’appartenenza alla maglia dovrebbe portarci tutti ad una riflessione seria e condivisa che analizzi il malessere degli elettori che da moderati diventano sovranisti, aumenta le speranze di chi nel proprio interesse non ha a cuore le problematiche della città ma solo ed esclusivamente la voglia di gestire il potere.

Disfattismo. No. Perdita di notorietà.

Quella non te la regala la Politica ma solo il risultato di ciò che si è riuscito a mettere in campo per il benessere della comunità di appartenenza.

Si noterà la nostra assenza sulle polemiche al vetriolo scatenate in questi due mesi, ma la capacità di programmare le attività di una Segreteria dipendono anche dalla volontà di ogni iscritto e simpatizzante a cooperare per la rigenerazione del Partito.

Il PD della città di Potenza non si sottrae né alle critiche, né ai buoni propositi e consigli

Vivere la propria partecipazione alla politica attuale con il rancore non porta alla costruzione di un Partito più forte che, invece, deve partire proprio dal Circolo della propria città di appartenenza.

Al rancore va contrapposta la speranza 

La politica delle urla e delle minacce distoglie l’opinione pubblica dai temi e dai progetti congestionando proprio quell’entusiasmo che abbiamo voluto creare con la proposta di una lista di giovani professionisti. Non è stato facile è vero.

Costruire una squadra e organizzare una campagna elettorale per le comunali in così breve tempo dalle competizioni politiche, regionali ed europee è stato un percorso arduo.

La composizione della lista presentata alle elezioni comunali ci ha riempito di entusiasmo.

Candidare personalità nel complesso diverse, disinteressate alla poltrona, lontane da logiche di appartenenza, è il risultato di un cambio di passo che, in questo momento storico del Partito, non può che far bene.

Non vogliamo più parlare di assenze di big o di dirigenti di partito.

L’obiettivo comune è quello di continuare sulla strada della cooperazione.

Un laboratorio aperto alla città in cui chi decide è il cittadino.

Assemblee e convegni sui temi in cui chi sceglie è proprio il cittadino.

Questa è l’idea di segreteria che vogliamo portare avanti.

Una box line diretta 

Un raccoglitore di informazioni che arrivino direttamente dal popolo e che costituiranno il vademecum delle proposte da trasmettere alle istituzioni.

Continuare a racchiudersi in vecchi sistemi da quartierino non porta al progetto di rinnovamento del Partito.

La ricetta di rinascita della comunità democratica deve nascere da qui.

Vogliamo essere il contenitore delle proposte che arrivano da tutti anche da quel piccolo mondo che chiede l’azzeramento a cui questa segreteria invece di contrapporre rancore tende una mano di speranza.

di ROCCO VELLUZZI

COMMENTI & REAZIONI A CALDO

Domenico Iacobuzio : Per fare un’analisi completa e comunque contenuta in quest’ultima fase di vita del PD, bisognerebbe partire, secondo il mio modo di vedere, dalle dimissioni del precedente segretario del partito e dalla conseguente elezione dell’attuale segretario. Il dibattito, le indicazioni e le scelte, non dovevano farsi nelle stanze chiuse dove sono venuti fuori ed hanno avuto la meglio i rancori figli di obiettivi non raggiunti, ma bisognava dar vita ad un dibattito vero tra gli iscritti e i simpatizzanti e, forse, sarebbe venuta fuori ed avrebbe vinto la linea della necessità di nominare intorno ad un segretario eletto, un gruppo rappresentativo di tutte le “correnti” interne al partito regionale per lavorare, tutti insieme, sulla riorganizzazione di un partito che solo chi non voleva vedere oltre il suo naso non riusciva a mettere a fuoco tutte le problematiche che erano, invece, già esistenti. Così, purtroppo, non è stato e, comunque, una squadra ha lavorato supportata da alcuni e tollerata se non addirittura contrastata da altri. Certo bisogna onestamente ammettere che il gruppo che ha gestito la fase elettorale, nonostante non abbia avuto vita facile, ha fatto un buon lavoro e, visto il clima generale, questo non è cosa da poco. Chi si è impegnato sul territorio ha purtroppo notato molte assenze, ma chi si è impegnato lo ha fatto per sostenere il partito e credo sia giusto che continui a farlo, con la disponibilità già dimostrata, e con la voglia di favorirne il rinnovamento,la riorganizzazione e il rilancio. Condivido in toto e con piacere lo spirito e l’augurio contenuto nell’ invito che è stato lanciato a ritrovarsi tutti per avviare una riflessione seria e propedeutica e ad una programmazione condivisa

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