Politica

NOMINE DG: DA CUPPARO NUOVA “ROGNA” PER BARDI

L’assessore vuole il pittelliano Bernardo che però non ha un requisito

Una patina gentile di aggraziata, ma famelica volontà di potere sta ricoprendo sotto una coltre di nebbia le paradossali manovre degli uomini del centrodestra per accaparrarsi ai vari Dipartimenti collegati ai rispettivi assessorati gli uomini di Pittella che hanno pilotato durante la legislatura passata la macchina burocratica-amministrativa della Regione Basilicata. Ma il governatore Bardi, fanno notare dalla fazione che vuole opporsi al riciclaggio dei pittelliani, farà trionfare la «legalità» suo cavallo di battaglia, da ex Generale della Finanza, durante la campagna elettorale. È questa la missione attuale del presidente Bardi: arrestare l’invasione del dominio delle incongruenze razionali che hanno pervaso i suoi uomini intenti ad accapigliarsi per il pittelliano di turno. Vari i casi di cui riportano i rumors. Uno su tutti, però, sta costituendo una fastidiosissima grana per il governatore. L’originaria fonte della “rogna” politica è di nuovo lui: l’assessore alle attività produttive Franco Cupparo. Il già sindaco di Francavilla in Sinni, nonchè imprenditore edile-stradale che per via dell’incompatibilità, ovvero inopportunità politica, è stato all’ultimo, sulla scia dell’articolo di Cronache lucane, deviato dall’assessorato alle Infrastrutture, al quale ambiva, a quello che attualmente presiede, non molla. Vuole nominare Direttore generale al “suo” dipartimento il pittelliano Antonio Bernardo. Bernardo in Regione è stato seduto, e siede ancora, al Dipartimento programmazione e finanze in qualità di titolare dell’Ufficio dell’Autorità di gestione dei programmi operativi Fesr-Basilicata. Gestisce i fondi europei. Cupparo, però, tralasciando per il momento la nuova situazione di incompatibilità, ovvero inopportunità politica, per portare in porto l’operazione Bernardo ha un problema temporale. Al pittelliano manca un requisito per essere nominato Dg: «l’esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali».Per questo, riportano i rumors, l’assessore sta traccheggiando. Il traguardo non è molto lontano, le perdite di tempo giocheranno tutte a sfavore di Bardi qualora non dovesse intervenire tempestivamente. Il nastro del finish, per la “strana” e insolita staffetta CupparoBernardo reca una data:1 luglio 2019. Mancano circa tre settimane affinchè Bernardo maturi i cinque anni di esperienza essendo iniziato il suo incarico attuale, sotto la legislatura Pittella, a «decorrere dal 1 luglio 2014». La prescrizione del «quinquennio» è prevista dalla legge regionale del 2010, nonchè dal combinato disposto della norma lucana con quella di rango superiore dello Stato la Legge 165 del 2001. Una corsa contro il tempo quello dell’assessore di Forza Italia che vuole dirigente l’uomo che ha gestito i fondi europei diretti in Basilicata per conto di Pittella. Non solo per la questione «legalità» Bardi potrebbe e dovrebbe opporsi. Anche aggirare la norma, con escamotage, è infatti una mancanza di rispetto della legge. Nella sua relazione programmatica il governatore ha puntato il dito proprio sull’utilizzo fatto dei soldi inviati in Basilicata dall’Europa. Dal fatto che intende ripartire «proprio da un migliore utilizzo dei fondi europei» al dato che «la Basilicata, sino ad ora, non ha speso totalmente i fondi europei», che inoltre hanno rappresentato una «spesa che non ha creato sviluppo e non ha eliminato il gap tra Nord e Sud», sono plurime le stilettate inviate a Bernardo da Bardi. Sarebbe un doppio paradosso per l’ex Generale firmare la nomina a Dg di un pittelliano di cui non ha neanche apprezzato il lavoro svolto. Torna a bomba con Bernardo come riciclato pittelliano in Forza Italia, non solo la questione generica del cambiamento gattopardiano del centrodestra, ma anche quella specifica di Cupparo relativa all’incompatibilità, ovvero inopportunità politica. Da più parti è stato fatto notare la genesi dell’intesa tra Bernardo e Cupparo sia da collocare proprio sotto la gestione Pittella per via di quei fondi europei incardinati sui binari delle casse comunali di Francavilla sul Sinni durante l’amministrazione Cupparo. A parti, riguardo ai ruoli decisionali, inverse, gli attori sarebbero sempre gli stessi: Cupparo e Bernardo. Da una parte, quella di Cupparo in tandem con il deus ex machina di Forza Italia Giuseppe Moles, lo strategemma della perdita di tempo per arrivare al 1 luglio, e dall’altra l’interventismo, a breve, di Bardi per far rispettare la legge che significa anche, appunto, non aggirarla. Senza dimenticare anche il valore tanto caro al Gen, quello per il quale i lucani lo hanno votato: il cambiamento.

Ferdinando Moliterni

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