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Milano, Marco Carta arrestato per furto: il giudice però non convalida il fermo

Marco Carta, la testimonianza: “La donna gli passava le magliette, poi sono spariti”

La Dott.ssa URSULA FRANCO analizza il linguaggio nelle risposte di Marco Carta

CRIMINOLOGA URSULA FRANCO

Marco Carta ai giornalisti:

  • Allora ci chiarisci un po’ questa vicenda? Ci dici cosa è successo?

PER FORTUNA è andato tutto bene, poi chiariremooo… adesso vado a casa che… che…

  • E quindi?

E quindi LE MAGLIETTE, PER FORTUNA, NON CE L’HO IO e l’hanno… l’hanno visto tutti, insomma, il giudice ha capitoooo… un po’ IL TUTTO, sono ovviamente un po’ scosso perché non sono abituato e non sonooo abi.. abituato a queste cose qua.

  • Ma chi l’ha rubate queste magliette?

E non mi va di dirlo, dai.

  • La signora di 53 anni che era con te, giusto?

Non SI può dire, non SI fa la spia, però NON SONO STATO IO, questa è la cosa più importante, sono felice di poterlo dire, anche perché stavano chiacchierando un po’ tutti, quindi mmm…

  • La signora, chi è? Una tua amica?

Poi ci sentiamo, dai, tra l’altro, poi, magari, ne approfitterò per chiarire bene sui social perché, magari… no, no, anche sui social, adesso, non lo so, sono un po’ scosso.

Carta e la signora Fabiana Muscas salgono al quarto piano, stavolta vanno nei bagni per la clientela: “Vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente”. Infine di nuovo giù, al secondo piano, dove Carta stavolta prende due costumi da bagno da uomo e va alla cassa per pagarli. L’addetto continua a seguire i due mentre riprendono le scale mobili fino al piano terra. Si avvicinano all’uscita verso piazza Duomo, oltrepassano le barriere anti-ladro e scatta l’allarme sonoro. A quel punto il personale li blocca e i due vengono invitati a rientrare per il controllo dei sacchetti: “La coppia ammetteva il furto facendo vedere il contenuto della borsa, nella quale si scorgevano le maglie appena trafugate”. Intanto il personale va a fare un controllo nel bagno del quarto piano dove Carta, secondo la ricostruzione, era entrato solo qualche minuto prima. Per terra ci sono le placche antitaccheggio, quelle appena staccate. Le maglie rubate sono sei t-shirt girocollo firmate dallo stilista Neil Barrett. Sono state ritrovate nella borsa della donna che accompagnava Carta assieme a un cacciavite, “presumibilmente” utilizzato per rimuovere l’antitaccheggio dai capi. Le maglie, però, erano dotate anche di un ulteriore antifurto, sotto forma di piccoli adesivi, più difficili da notare, che spesso non lasciano scampo ai “non professionisti”. Risulta regolare il sacchetto con i due costumi acquistati da Carta, 77 euro di scontrino. “Un’azione preordinata” per eludere il controllo della vigilanza all’uscita. AMEN

praticaMENTE si è inCARTAto da solo

URSULA FRANCO: “Io non ho rubato le magliette, questa è la verità”, sarebbe stata una negazione credibile, 10 parole invece di 140.

Milano, Marco Carta arrestato per furto: il giudice però non convalida il fermo

L’ex vincitore di Sanremo accusato di aver rubato magliette per 1.200 euro. L’avvocato: “Dimostrata la sua estraneità” e lui: “Chi è stato? Non faccio la spia”
Milano, 1 giugno 2019 – Il cantante sardo Marco Carta è stato arrestato venerdì sera, insieme a una donna di 53 anni, per furto aggravato alla Rinascente di piazza del Duomo a Milano.  I fatti sono avvenuti nella serata di venerdì 31 maggio. Il 34enne stava  uscendo dal grande magazzino con sei magliette del valore di 1.200 euro a cui aveva tolto l’antitaccheggio, ma non la placchetta flessibile che ha suonato all’uscita. Arrestato dalla Polizia locale, per il vincitore di Sanremo, Amici e Tale e Quale Show, 34 anni  sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Sabato 1 giugno si è svolto il processo per direttissima in tribunale a Milano. Al termine del dibattimento il giudice non ha però convalidato l’arresto di Marco Carta. “È stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Il giudice – dice l’avvocato del cantante, Simone Giordano – non ha convalidato l’arresto e non ha applicato nessuna misura cautelare”. “Il fatto – ha aggiunto – è attribuibile ad altri soggetti, lui è totalmente estraneo, è stato acclarato dal giudice. Marco è una bravissima persona”.
Lo stesso Carta ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Non sono stato io a rubare, per fortuna è andato tutto bene, sono felice di poterlo dire. Adesso vado a casa, sono un po’ scosso, le magliette non ce le ho io, l’hanno visto tutti”. A chi gli chiedevaallora chi le avesse rubate ha replicato: “non mi va di dirlo, non faccio la spia”. 
Convalidato invece l’arresto della donna di 53 anni che era insieme a Carta (non sono state previste misure cautelari, comunque). Il cantante tuttavia resta indagato a piede libero e a settembre tornerà in aula per il processo.

Marco Carta, la testimonianza: “La donna gli passava le magliette, poi sono spariti”

Le parole di una dipendente delle Rinascente riportate negli atti dell’indagine della Locale
di NICOLA PALMA su IL GIORNO

Milano, 2 giugno 2019 – «Un vecchio proverbio diceva “male non fare, paura non avere”. Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura, che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti». Marco Carta si dice certo della sua innocenza, a poche ore dalla direttissima che non ne ha convalidato l’arresto per furto alla Rinascente. «Sono una persona onesta e certamente non rubo», la difesa dopo una notte ai domiciliari e il pomeriggio in Tribunale. Messa così, sembra che gli agenti in borghese dell’Unità reati predatori abbiano preso un abbaglio venerdì sera, quando hanno bloccato il cantante di 35 anni e l’amica Fabiana Muscas (arresto convalidato per la 53enne ma nessuna misura cautelare) perché sorpresi a rubare sei magliette da 200 euro l’una nello store di piazza Duomo.
E invece gli atti d’indagine, che il Giorno ha potuto consultare, fanno emergere tutt’altra storia, in attesa dell’acquisizione dei filmati registrati dal circuito interno di videosorveglianza e della ripresa del processo a settembre.

L’intervento dei ghisa, concluso con l’arresto d’intesa con il pm di turno Nicola Rossato, si fonda infatti sulla segnalazione degli addetti della Rinascente, che alle 20.35 hanno fermato Muscas e Carta all’uscita, richiamati dal suono dell’allarme. In realtà,stando a quanto risulta, un addetto all’accoglienza li aveva «agganciati» diversi minuti prima, insospettito «da un comportamento alquanto anomalo» e dai continui sguardi dei due «come se controllassero di non essere osservati da astanti o personale dipendente».

Di conseguenza, l’addetto della Rinascente, stando a quanto ha riferito agli investigatori, ha seguito con lo sguardo tutta la scena: «Vedevo entrambi i soggetti prelevare delle maglie al primo piano – ha dichiarato – e con le stesse salire con le scale mobili fino al terzo piano; fatto ciò, li vedevo entrare nei camerini di prova dove rimanevano svariati minuti. In questa fase, la donna restava fuori e passava le maglie al ragazzo che si trovava all’interno. Finito di passare tutte le maglie, la donna dava la propria borsa personale al ragazzo, che poco dopo usciva dai camerini. Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate».

E ancora: «Seguivo sempre visivamente i soggetti e li vedevo salire con le scale mobili e andare al quarto piano, più precisamente nei bagni adibiti al pubblico (vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente)». E poi? «Riprendevano le scale mobili fino al piano secondo, dove il ragazzo prelevava dagli espositori due costumi da uomo (del valore di 77,28 euro, ndr) e si recava alle casse per il pagamento». Fatto questo, «riprendevano le scale mobili fino al piano terra, dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare». Lì l’intervento della sicurezza. Le magliette e un cacciavite ritrovati nella borsa della Muscas. E le placche antitaccheggio (tranne quella morbida che ha fatto scattare la sirena) rinvenute nel bagno.

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