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La procura ha chiesto di condannare gli ex vertici della banca Mussari, Vigni e Baldassarri e la confisca record ai due istituti

La banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) è la più antica banca italiana e del mondo ancora in attività.

La banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) è la più antica banca italiana e del mondo ancora in attività. Il 25 ottobre del 2017 è rientrata nella contrattazione a Piazza Affari dopo una pausa forzata disposta da Consob il 22 dicembre 2016.
Dal 2011 è stata interessata da una profonda crisi finanziaria (dovuta anche all’acquisizione di banca Antonveneta costata 9 miliardi di euro). Dopo vari piani di riassetto (riconversione dei bond) e aumenti di capitale falliti, la banca è stata salvata il 22 dicembre dal governo con il decreto salva banche. L’assetto azionario al 19 dicembre 2017 vede il Tesoro azionista di maggioranza con il 68,2% del capitale.
La sua fondazione risale addirittura al 1472. Inizialmente era un Monte di Pietà, con finalità di assistenza ai poveri. La banca riceve poi la denominazione attuale quando nel 1627 il Granducato di Toscana concede ai depositanti come garanzia le rendite dei pascoli della Maremma (Paschi) da cui deriva il suo nome. Monte dei Paschi prosegue poi la sua storia ampliando e diversificando la sua attività.
Dal 1936 è stata una banca di diritto pubblico, trasformandosi poi in società per azioni nel 1995. Nel 1999 è quotata in Borsa con un’offerta pubblica iniziale.
Accanto alla banca vive ancora oggi la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che mantiene la sua vocazione di assistenza e beneficenza. La fondazione si occupa di attività di utilità sociale come l’istruzione, la ricerca, la sanità e in particolar modo l’arte. Alla fondazione appartengono infatti numerose opere di importanti artisti dal ‘300 fino ad oggi.

Processo Mps, i pm chiedono pesanti condanne

di Riccardo Chiari , MILANO, 16.5.2019 su il Manifesto

Processo Mps, i pm chiedono pesanti condanne
Crack Bancari. Per la pubblica accusa, le operazioni su derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh, e sulla cartolarizzazione Chianti Classico, erano state architettate per mascherare nei bilanci della banca 2 miliardi di perdite realizzate da Rocca Salimbeni dopo l’acquisto nel 2008 di Antonveneta da Santander, costato circa 10 miliardi, più altri 6 miliardi di debiti in pancia ad Antonveneta.

Il processo principale per il crack del Monte dei Paschi di Siena, iniziato alla fine del 2016, è arrivato a un punto di svolta con le richieste della pubblica accusa. Richieste pesanti, visto che le operazioni su derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh, e sulla cartolarizzazione Chianti Classico, erano state architettate per mascherare nei bilanci della banca le perdite realizzate da Rocca Salimbeni dopo l’acquisto nel 2008 di Antonveneta da Santander, costato circa 10 miliardi di euro, più altri 6 miliardi di debiti in pancia ad Antonveneta.
Davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano, i pm Giordano Baggio, Mauro Clerici e Stefano Ciavardi, titolari delle indagini nate a Siena e trasmesse per competenza nel capoluogo lombardo, hanno chiesto così la condanna a 8 anni e 4 milioni di multa per gli ex vertici di Mps Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, a 6 anni e 1,5 milioni di multa per gli ex direttori finanziari della banca Gianluca Baldassarri e Daniele Pirondini, e a 2 anni e mezzo e 800mila euro di multa per Marco Di Santo, altro manager di Rocca Salimbeni.
Richiesta anche la condanna delle banche che avevano strutturato i derivati, Nomura e Deutsche Bank, verso le quali la procura milanese chiede la confisca rispettivamente di 444,8 e 440,9 milioni di euro, oltre a chiedere la condanna a 1,8 milioni di multa per entrambi gli istituti portati alla sbarra. Nel processo era inizialmente coinvolta anche la stessa Mps, ma la sua posizione è stata stralciata perché la banca senese ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 600mila euro e la confisca di 10 milioni.
Quanto agli altri otto imputati, sul fronte degli allora dirigenti di Deutsche Bank la procura ha chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi, e a una multa da 1,4 milioni di euro ciascuno, per Michele Faissola, Michele Foresti e Dario Schiraldi, e la condanna a 2 anni e 6 mesi e a una multa da 800mila euro per Marco Veroni. I pm hanno invece chiesto l’assoluzione per altri due manager Deutsche Bank, e cioè Ivor Scott Dunbar e Matteo Angelo Vaghi. Sul versante di Nomura infine la procura ha chiesto la condanna a 6 anni, e a una multa di 1,5 milioni ciascuno, sia per Sadeq Sayeed, in qualità all’epoca di Ceo di Nomura International Plc London, che per Raffaele Ricci, all’epoca responsabile delle vendite di Nomura per l’Europa e il Medio Oriente.
Secondo le ipotesi di accusa, le quattro operazioni finanziarie erano servite per occultare nei bilanci di Mps perdite per circa 2 miliardi, di qui le imputazioni a vario titolo di manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, reato in parte prescritto. All’opposto, tutti gli imputati hanno sempre respinto ogni addebito, sostenendo che nulla fu occultato e nessun trucco contabile fu utilizzato, perché i principi su come registrare le operazioni erano conformi a quanto prescritto da Bankitalia e Consob. Si torna in aula il 23 maggio, con le arringhe delle parti civili.

Mps: pm Milano chiede condanna a 8 anni per ex presidente Mussari

Il pm di Milano Giordano Baggio, titolare dell’inchiesta insieme a Stefano Civardi e Mauro Clerici, ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione e a una multa di 4 milioni di euro per l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, nell’ambito del processo su una serie di operazioni finanziarie realizzate dalla banca senese per coprire le perdite provocate dall’acquisto di Antonveneta.
La richiesta è arrivata al termine della requisitoria, durata tre udienze. Il pm ha chiesto altre 10 condanne nei confronti di ex manager di Mps, Deutsche Bank e Nomura e due assoluzioni.

I reati ipotizzati nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all’autorità di vigilanza. Il pm ha chiesto inoltre per Deutsche Bank e Nomura la confisca rispettivamente di 440,9 milioni e di 444,8 milioni, più una multa di 1,8 milioni ciascuna. I due istituti sono imputati in virtù della legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.La procura di Milano ha anche chiesto la condanna a 8 anni di reclusione e a una multa di 4 milioni di euro per Antonio Vigni, ex direttore generale di Mps, la condanna a 6 anni di reclusione e a una multa da 1,5 milioni di euro ciascuno rispettivamente per Daniele Pirondini, ex direttore finanziario, e per Gian Luca Baldassarri, ex responsabile dell’area Finanza, e la condanna a due anni e sei mesi e a una multa da 800mila euro per Marco Di Santo, all’epoca dei fatti responsabile Alm (Asset lliabilities management e capital management) all’interno dell’area Tesoreria e Capital management, sempre della banca senese. Per quanto riguarda gli allora manager di Deutsche Bank, la procura ha chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi e a una multa da 1,4 milioni di euro ciascuno rispettivamente per Michele Faissola, in qualità di managing director – head of Global rates, Michele Foresti, in qualità di managing director – head of Structured trading, Dario Schiraldi, in qualità di managing director – head of Europe sales, e la condanna a due anni e sei mesi e a una multa da 800mila euro per Marco Veroni, in qualità di direttore – account manager di Db London in relazione al cliente Mps.
La procura ha invece chiesto l’assoluzione per Ivor Scott Dunbar, coinvolto in qualità di managing director – co-head of Global capital markets della filiale di Londra di Deutsche Bank e per Matteo Angelo Vaghi, in qualità di managing director – head of Italian Sales sempre di Deutsche Bank.
Infine, per quanto riguarda i manager di Nomura, la procura ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione e a una multa di 1,5 milioni ciascuno rispettivamente per Sadeq Sayeed, in qualità di ceo di Nomura International Plc London, e Raffaele Ricci, all’epoca dei fatti responsabile delle vendite per l’Europa e il Medio Oriente di Nomura.
Per quanto riguarda le posizioni di Mussari, Vigni e Pirondini il tribunale ha chiesto, oltre la condanna, anche l’assoluzione per estinzione del reato per tre capi di imputazione relativi all’ostacolo all’autorità di vigilanza, in quanto è intervenuta la prescrizione per il caso “Fresh” del 2008.
Il processo ruota intorno alle indagini – avviate a Siena e poi trasmesse a Milano per competenza territoriale – che hanno evidenziato presunte irregolarità sui derivati Alexandria e Santorini, il Fresh 2008 e le operazioni immobiliari denominate Chianti Classico. Secondo l’ipotesi accusatoria, in particolare, queste operazioni sono servite per occultare nei bilanci di Mps perdite per circa 2 miliardi di euro, “buco” in parte creato per comprare Antonveneta dal Banco Santander. Nel procedimento era coinvolta anche Mps ma la sua posizione è stata stralciata perché la banca senese ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 600mila euro e la confisca di 10 milioni di euro.

Antonio Vigni e Giuseppe Mussari (ansa)

Mps, pm Milano chiede condanne a 8 anni per Mussari e confisca di 440 milioni a Nomura e Deutsche Bank

FONTE : LA REPUBBLICA

La procura ha chiesto di condannare gli ex vertici della banca Mussari, Vigni e Baldassarri e la confisca record ai due istituti

Condannare gli ex vertici di Mps e confiscare la cifra record di oltre 400 milioni a testa a Nomura e Deutsche Bank AG. La procura di Milano ha chiesto la condanna degli ex vertici di Monte paschi di Siena Giuseppe Mussari (ex presidente), Antonio Vigni (ex direttore generale) e Gianluca Baldassarri (ex responsabile area finanza) rispettivamente a 8 anni e 4 milioni di multa per i primi due e a 6 anni e 1.5 milioni di multa per Baldassarri e Daniele Pirondini (ex direttore finanziario). Per Marco Di Santo, all’epoca dei fatti responsabile alm (asset lliabilities management e capital management) all’interno dell’area tesoreria e capital management di Mpschiesta una condanna a due anni e sei mesi e a una multa da 800mila euro. Le richieste sono state avanzate nel processo a 16 imputati con al centro le operazioni Santorini e Alexandria, Fresh e Chianti Classico.

Il pubblico ministero Giordano Baggio ha chiesto anche la condanna di Nomura e di Deutsche Bank AG a 1,8 milioni di multa per ciascuna delle due banche, la confisca di 444,8 milioni per Nomura e di 440,9 milioni per Deutsche Bank AG, imputati in qualità di enti. Per quanto riguarda gli allora manager di Deutsche Bank, la procura ha chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi e a una multa da 1,4 milioni di euro ciascuno rispettivamente per Michele Faissola, in qualità di managing director – head of global rates, michele foresti, in qualità di managing director – head of structured trading, Dario Schiraldi, in qualità di managing director – head of europe sales, e la condanna a due anni e sei mesi e a una multa da 800mila euro per Marco Veroni, in qualità di direttore – account manager di db london in relazione al cliente mps. La procura ha invece chiesto l’assoluzione per Ivor Scott Dunbar, coinvolto in qualità di managing director – co-head of global capital markets della filiale di londra di deutsche bank e per Matteo Angelo Vaghi, in qualità di managing director – head of italian sales sempre di deutsche bank. Per quanto riguarda i manager di Nomura, la procura ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione e a una multa di 1,5 milioni ciascuno rispettivamente per Sadeq Sayeed, in qualità di ceo di Nomura international plc london, e Raffaele Ricci, all’epoca dei fatti responsabile delle vendite per l’Europa e il Medio Oriente di Nomura.

Per quanto riguarda le posizioni di Mussari, Vigni e Pirondini il tribunale ha chiesto, oltre la condanna, anche l’assoluzione per estinzione del reato per tre capi di imputazione relativi all’ostacolo all’Autorità di vigilanza, in quanto è intervenuta la prescrizione per il caso ‘Fresh’ del 2008. Il processo ruota intorno alle indagini – avviate a Siena e poi trasmesse a Milano per competenza territoriale – che hanno evidenziato presunte irregolarità sui derivati Alexandria e Santorini, il Fresh 2008 e le operazioni immobiliari denominate ‘Chianti classico’. Secondo l’ipotesi accusatoria, in particolare, queste operazioni sono servite per occultare nei bilanci di Mps perdite per circa 2 miliardi di euro, “buco” in parte creato per comprare Antonveneta dal Banco Santander. Nel procedimento era coinvolta anche Mps ma la sua posizione è stata stralciata perchè la banca senese ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 600mila euro e la confisca di 10 milioni di euro.

Monte dei Paschi di Siena, la Procura di Milano chiede otto anni per Mussari e la condanna degli ex vertici
La procura meneghina ha chiesto di condannare gli ex vertici della banca senese e la confisca record a Nomura e Deutsche Bank

Pina Francone – Gio, 16/05/2019 – 17:04 su il Giornale

Condannare gli ex vertici di Monte dei Paschi di Siena e confiscare 440 milioni di euro a Deutsche Bank e Nom.

Sono queste le richieste della Procura di Milano che ha indagato sull’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Giuseppe Antonio Vigni e gli ex responsabili dell’area finanza Gianluca Baldassarri e Daniele Pirondini.
Per i primi due imputati, la richiesta è di 8 anni di galera e 4 milioni di euro di multa, mentre per il terzo e il quarto di 6 anni e 1,5 milioni. Per il quinto manager Mps sotto inchiesta, Marco Di Santo, la Procura chiede una condanna a due anni e sei mesi e a una sanzione pari a 800mila euro.

Le richieste sono state avanzate nel processo ai sedici imputati con al centro le operazioni Santorini e Alexandria, Fresh e Chianti Classico. Secondo l’accusa, l’operazione Fresh per il reperimento delle risorse necessarie per acquisire Antonveneta era, in realtà, una specie di prestito “ibrido” dissimulato nei bilanci, mentre le operazioni Alexandria e Santorini sarebbero state due derivati occultati nei bilanci per nascondere perdite di diverse centinaia di milioni
Inoltre, la Procura di Milano ha chiesto la confisca di 444,8 milioni di euro per Nomura e di 440,9 milioni per Deutsche Bank, i due istituti di credito imputati per avere violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Chiesta anche la condanna a 1,8 milioni di multa per ognuna delle due banche.
Quel triangolo Monte dei Paschi, Deutsche Bank e Nomura
Per gli allora manager di Deutsche Bank, i pm hanno sollecitato la condanna a 5 anni e 8 mesi e a una multa da 1,4 milioni di euro er Michele Faissola (managing director-head of Global rates), Michele Foresti, (managing director-head of Structured trading), Dario Schiraldi, (managing director-head of Europe sales) e la condanna a due anni e sei mesi e a una multa da 800 mila euro per Marco Veroni (direttore-account manager di Db London). È stata invece chiesta l’assoluzione per i manager di Deutsche Bank Ivor Scott Dunbar e Matteo Angelo Vaghi.
Per quel che riguarda i dirigenti di Nomura, la Procura ha richiesto la condanna a 6 anni di reclusione e a una multa di 1,5 milioni ciascuno rispettivamente per Sadeq Sayeed, in qualità di ceo di Nomura International Plc London, e Raffaele Ricci, all’epoca dei fatti responsabile delle vendite per l’Europa e il Medio Oriente di Nomura.
Per Mussari, Vigni e Pirondini è stata chiesta l’assoluzione per prescrizione in relazione ad alcuni capi d’accusa per la vicenda Fresh.

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