Eventi e Cultura

YOUNG ZULU KID, L’ERCOLINO LUCANO

Fortissimo pugile, Giuseppe Di Melfi era nato ad Anzi nel 1897

Gli americani non amavano la categoria dei pesi mosca, troppo piccoli e girava poco denaro ma quando in Europa  lo straordinario  Jimmy Wilde, un gallese dal pugno devastante con  100 incontri vinti per ko sui 130 vinti si proclamò campione mondiale dei mosca,  negli Usa si accorsero di quel “minuscolo titolo” e si decise di ufficializzarlo con un incontro tra il bomber suddito di sua Maestà Britannica e il  migliore peso  mosca americana del momento Young Zulu Kid. Ma in quel primo titolo ufficiale disputato il 18 dicembre 1916  Londra c’era tanta Lucania, in quel piccolo campione che pur sconfitto all’11 round mise in difficoltà Wilde. Un soprannome pittoresco  che traeva in inganno, il quotidiano  The Day precisava “Young Zulu Kid is not colored boy” . Era l’America che non ancora voleva campioni del mondo di colore e per il sopranome esotico del pugile di Brooklyn poteva essere scambiato per un “nero”. Il quotidiano americano avverte che è bianco, anzi precisa che è nato in Italia “near Naples” vicino Napoli e quindi l’incontro sarà disputato da due cittadini di paesi in guerra, era il periodo della prima guerra mondiale, e Young Zulu Kid aveva ancora la cittadinanza italiana. The Dayle elogia il piccolo pugile ma tra le righe fa capire che non è un americano puro, è arrivato in Usa a tre anni da una località incerta dell’Italia vicino alle pendici del Vesuvio. su un piroscafo nel periodo della grande emigrazione. Young Zulu Kid  era molto forte, coraggiosissimo, un pugile aggressivo ma anche tecnico , incontrò ancora e pareggiò con  l’atomico Jim Wilde,  aveva pareggiato e sconfitto il fortissimo Paul Moore ed un eroico pari con campionissimo Pete Herman ( Peter Gullotta) uno dei più forti pesi gallo di tutti tempi. Young Zulu Kid era lucano e si chiamava Giuseppe Di Melfi, nato ad Anzi il 22 aprile 1897 in Via Lilio al n.15 da Domenico e Rosa Valentino. Poi tutta la famiglia Di Melfi ( Domenico, Rosa, Giuseppe e la piccola Maria di 3 anni) emigrò negli Usa, nel 1904 con la nave Nord America salpata da Napoli. Le tracce si trovano ancora ad Ellis Island: Il passenger record del futuro campione è il numero 0020 del 17 marzo 1904 è riporta due errori, il nome trascritto Guiseppe e il paese d’origine AUZI, Young  Zulu Kid fu un campione, autentico cui mancò solo un titolo ma rispettato ed ammirato da tutti. Iniziò la boxe per puro caso, era giardiniere in una casa di benestanti ed un giorno alcuni teppistelli volevano rovinare piante e fiori, il piccolo Giuseppe li affrontò, li malmenò e li fece scappare. Il suo datore di lavoro vide tutto e lo convince a imparare a tirare di boxe. Giuseppe va in palestra, prende il nick name di Yong Zulu Kid per distinguersi dal compagno di allenamento Michelle Flammia al quale assomigliava come una goccia d’acqua , peso medio calabrese che si faceva chiamare Zulu Kid e che affronto i migliori del suo tempo compreso Harry Greb Di Melfi  divenne bravo e forte, tanto che il grande esperto ed allenatore Charley Rose lo pone al n. 10 dei pesi mosca più forti di tutti i tempi. In Italia salvo qualche raro caso si è completamente dimenticati di lui eppure ha combattuto più di 220 incontri ufficiali contro i migliori pesi mosca e gallo dell’epocaA vedere il record sportivo di Giuseppe di Melfi si incrociano i più gradi mosca, gallo e pesi piuma dell’epoca: Wilde due volte , poi Jackie Sharkey, Johnny “Young” Solzberg, Joe “Young” Tuber and Red Watson, autentici assi del ring. . Perde e pareggia con il favoloso Pete “Kid” Herman, blocca sul pari “Memphis” Pal Moore, Eddie Coulon, Frankie Mason e “Dandy” Dick Griffin. Nel 1916 batte il campione mondiale dei gallo Monte Attel, secondo alcuni giornali dell’epica disputa nello stesso anno il 14 marzo anche il mondiale gallo con un No Contest (senza decisione) contro il detentore Johnny “Kewpie” Ertle.Il piccolo anzese fu un boxer indomito, minuscolo anche per la sua categoria- appena 150 cm- affrontò tutti i migliori riuscendo ad essere per oltre 12 anni tra i primi dieci della classifica mondiale A Giuseppe Di Melfi come a tanti emigrati dell’epoca, oltre alle difficoltà di imparare lingua ed usanze diverse, vi era la lotta della sopravvivenza, il piccolo gigante di Anzi, a Brooklyn divenne una stella seguitissimo dalla stampa perchè aveva uno stile aggressivo e spettacolare da essere soprannominato the Fighting Newsboy, di certo non temeva nessuno e affronto chiunque: un vero re senza corona e un pugile di livello mondiale che fa onore allo sport italiano ed alla sua Basilicata. Anche il suo record è incerto, ha combattuto almeno 202 incontri riportando 115 vittorie. Comunque fece fruttare i guadagni delle borse, infatti permise alla sorella di studiare e da adulta diventò una funzionaria nel settore scolastico dello Stato di New York.; ad una intervista al Brooklyn Daily  Eagle  disse che la sua banca era la mamma Rosa; che provvedeva agli investimenti  nel commercio e all’economia domestica dato che arrivarono ben sei altri fratelli nella  famiglia Di Melfi poi ritornò in Italia per rivisitare il paese di nascita e qualche antico boxer racconta che sostenne anche delle esibizioni con amici pugili che aveva conosciuto negli Usa, il piccolo anzese rimase sempre uno spirito indomito; amatissimo nella sua “brokkolino” infatti lo si ritrova in molti incontri pubblici anche a distanza di 50 anni dal suo periodo come boxer, in compagnia dell’osannato Rocky Graziano.   Di Melfi si è spento all’età di 74 anni il 20 aprile 1971.

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