Pittella andava arrestato. La cassazione mette definitivamente fine al “ping pong” tra Roma e Potenza sull’ordinanza del Gip Nettis che aveva dato i domiciliari all’ex governatore e sull’operato del Tribunale del Riesame di Potenza, presieduto dal Giudice Gubitosi. Gli ermellini si sono espressi rigettando in via definitiva le doglianze di Pittella, difeso dai professori Cimadomo e Coppi, accogliendo la richiesta del Procuratore Generale, così come aveva anticipato Cronache Lucane nei giorni scorsi in edicola. La parola ora passa al Gup per la richiesta di rinvio a giudizio. La misura cautelare degli arresti domiciliari per Pittella fu disposta nell’ambito di Sanitopoli, l’inchiesta su appalti e concorsi truccati nella Sanità lucana scoppiata a luglio scorso. Pittella si dimise da presidente della Regione a gennaio, da luglio fino ad allora è rimasto sospeso per la legge Severino, e nel frattempo si è svolta a Matera anche la prima udienza preliminare, nella quale si deciderà sul rinvio a giudizio dell’ex governatore e dei suoi sodali.

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