Cronaca

DIRITTI E LIBERTÀ: AVVOCATI LUCANI PER NASRIN

Basilicata, coro di protesta per l’ingiusta condanna della «collega iraniana»

Nastrini rossi sulla toga, simbolo di giustizia, per tutto il mese di maggio, e l’iscrizione come socia onoraria della Camera penale della Basilicata. Sono queste le due iniziative con le quali gli avvocati lucani iniziano, come spiegato in una conferenza stampa, la loro battaglia per insistere sulla restituzione della libertà alla collega iraniana Nasrin Sotoudhe. Sotoudhe è stata condannata a una pena scandalosamente elevata, 38 anni di carcere più la pena accessoria di 148 frustate in pubblico, quasi una condanna a morte, e deprecabile oltre che per l’entità anche per le modalità che hanno caratterizzato il processo avvenuto persino senza contraddittorio. Sotoudhe è stata condannata nella Repubblica islamica dell’Iran “solo per aver svolto il suo lavoro di avvocato eseguendo l’attività difensiva”, è stato ribadito dagli avvocati lucani, poichè ha rappresentato nei processi persone,  come per esempio donne apparse in pubblico senza il velo, da accuse discutibili e inerenti alla libertà o ai diritti umani. Gli avvocati lucani hanno ribadito il loro massimo impegno nel contrasto a episodi illeciti e indecorosi, come quello di Nasrin, a favore della garanzia e tutela dei diritti per tutti i cittadini. Il diritto alla difesa e al giusto processo, in Iran come in Italia, è stato sottolineato, non è una tematica settoriale e che interessa soltanto chi indossa la toga ma è una questione cruciale che attiene la collettività tutta e le garanzie individuali di ogni cittadino. Presenti alla conferenza stampa i rappresentanti della Camera Penale distrettuale di Basilicata, tra cui il presidente Sergio Lapenna, e del Consiglio dell’ordine degli avvocati, oltre che il componente lucano della giunta nazionale delle Camere penali, Savino Murro, l’avvocato Giampaolo Carretta tra i sette componenti dell’Osservatorio nazionale avvocati minacciati e l’avvocato Francesca Sassano dell’Osservatorio carceri. Partendo dal fatto che Nasrin ha rinunciato all’impugnazione della sentenza in quanto frutto di un processo irregolare, è stato rimarcato come la storia di Nasrin è la testimonianza di come l’avvocatura in generale possa essere ed è in prima linea nelle lotte per i diritti civili. Gli avvocati lucani proseguiranno su tutti i fronti questa battaglia, così come quella che riguarda l’Italia contro le riforme della Giustizia del governo Lega-5stelle e del ministro Bonafede che riflettono un accanimento legislativo dalle soluzioni pericolose. Gli avvocati difendono vittime di crimini e autori degli stessi, ma in tutela dei diritti delle rispettive parti e non certo dei reati. Certe derive populiste e autoritarie vanno assolutamente arginate come quelle per esempio delle pene corporali ai detenuti. Se in Iran sono frustate, è stata la conclusione, in Italia il ministro dell’Interno Salvini ha già annunciato che vuole introdurre la castrazione chimica e poi chissà cos’altro.

Ferdinando Moliterni

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