LA VERITÀ, SE VI INTERESSA

È in corso una polemica sulla scarsa presenza ieri alla Camera.

Racconto come stanno davvero le cose, anche a costo di scatenare gli strali dei leoni da tastiera.

La racconto, però, perché è giusto che i cittadini la conoscano e capiscano i meccanismi dei lavori e delle procedure parlamentari.

Ieri c’era la discussione generale su numerosi provvedimenti. Come tutti i lunedì.

Nelle discussioni generali c’è sempre poca presenza perché intervengono i deputati che hanno seguito il provvedimento per dichiarazioni generali e non c’è dibattito.

Il lunedì è il giorno in cui i deputati lavorano nei collegi o a Roma, incontrando persone, associazioni, partecipando a eventi sui territori etc.

È un’attività indispensabile per legiferare bene e fare politica -come si dice – “vicina ai cittadini”.

Se chiedeste ai parlamentari di farvi vedere la loro agenda del lunedì, scoprireste quanto è importante quel lavoro.

Un lavoro che non potrebbe essere svolto gli altri giorni, posto che si è chiusi dalla mattina alla sera in aula e in commissione.

Il martedì comincia il dibattito sugli emendamenti e si vota.

E, infatti, oggi l’Aula era piena e abbiamo discusso e votato la legge sulla commissione di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. I giornalisti lo sanno benissimo.

Quello che non sanno, o fingono di non sapere, è che con questa demagogia d’accatto contro la presunta casta non offendono noi parlamentari ma contribuiscono semmai ad alimentare il populismo e la propaganda contro cui gli stessi giornalisti menano scandalo da mane a sera.

Applausi vivissimi.

Non cascateci e sappiate che il frutto avvelenato di tutto ciò è il seguente.

Oggi, entro le 19, finiremo di votare gli emendamenti alla proposta di introduzione dell’insegnamento all’educazione civica.

Con un’ora in più di lavoro potremmo concludere l’esame del provvedimento.

A quel punto, si potrebbe scegliere di mantenere la Camera convocata per il 2 maggio, mettendo all’ordine del giorno nuovi provvedimenti.

Oppure, se non fosse possibile, stante la necessità di concludere l’esame dei provvedimenti pendenti nelle commissioni, si potrebbe mantenere la calendarizzazione così come è, riprendendo i lavori in aula la prossima settimana.

È la scelta che compierebbe qualunque amministratore saggio e attento al buon andamento della sua attività.

E invece no. Per fare un po’ di demagogia e soddisfare gli appetiti della propaganda grillina, la Presidenza ha deciso che chiuderemo i lavori alle 19 di oggi e ritorneremo in Aula il 2 maggio alle 15 per 45 minuti. E poi tutti di nuovo a casa.

Risultato?

Biglietti d’aereo e del treno per 630 deputati per andare e venire e apertura dell’Aula (climatizzatore, etc.) per 45 min di lavoro.

Un centinaio di migliaia di euro dei contribuenti spesi per poter dire che loro sono “portavoce dei cittadini”.

Dite voi se un amministratore del vostro condominio così non lo mandereste a casa in un battibaleno.

LISA NOJA
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