
Risultati elezioni Spagna 2019 | Chi ha vinto | Socialisti ok, ma è rebus governo

Il Paese iberico è arrivato al voto dopo un periodo di difficile stabilità politica: nel dicembre 2015, infatti, l’arrivo in parlamento di due nuove forze anti-casta (Podemos e Ciudadanos) ha contribuito a frammentare il Parlamento, tanto che è stato necessario ripetere le elezioni a giugno 2016 di fronte all’impossibilità di formare un esecutivo. Da allora si sono succeduti due governi di minoranza, guidati prima dal popolare Rajoy e poi da Sánchez.
Pedro Sánchez Pérez-Castejón :
Hoy España ha votado en defensa de los derechos y las libertades, de la igualdad y la justicia social, por un país que mira al futuro y quiere seguir avanzando. Gracias a los más de 7.300.000 españoles y españolas que hoy han confiado en el @PSOE. #HicisteisQuePasara

Oggi la Spagna ha votato per la difesa dei diritti e delle libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale, per un paese che guarda al futuro e vuole continuare a progredire. Grazie ai più di 7.300.000 spagnoli e spagnoli che oggi hanno affidato al @PSOE. #hicisteisquepasara

In Spagna vincono i socialisti, ma è rebus governo
Né l’alleanza di sinistra, né quella di centrodestra raggiungono la maggioranza di 176 voti. Sarà necessario il voto degli indipendentisti. In Parlamento lʼultradestra di Vox
I socialisti del Psoe vincono le elezioni legislative in Spagna, ma senza una maggioranza chiara. Alta l’affluenza (oltre il 75%). Non c’è una maggioranza netta per formare il prossimo governo: i partiti indipendentisti potrebbero ancora una volta ricoprire un ruolo chiave nel rebus delle alleanze.
“La Spagna ha votato per la difesa dei diritti e delle libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale, per un Paese che guarda al futuro e vuole continuare a progredire. Grazie agli oltre 7.300.000 spagnoli e spagnole che hanno fatto affidamento sul Psoe”.
Così, in un tweet, il leader socialista Pedro Sánchez dopo i risultati delle elezioni in Spagna. Con il 99,9% dei voti scrutinati i socialisti ottengono 123 seggi alla Camera, seguiti dal Partito Popolare – al suo peggior risultato di sempre – con 66 seggi. Poi Ciudadanos con 57 seggi, Podemos con 42 e l’estrema destra di Vox con 24.
Il voto segna la prima volta di un partito di ultradestra nel Parlamento, ma la sua avanzata è inferiore alle previsioni dei sondaggi. Chiaro vincitore, Sanchez avrà però bisogno di alleati per raggiungere la soglia dei 176 seggi necessari per governare, per la quale non basteranno i deputati della sinistra radicale di Podemos.

Risultati elezioni Spagna 2019

I socialisti hanno vinto in una tornata elettorale che ha visto il crollo storico dei popolari. Come, di storico, c’è l’ingresso in Parlamento dell’estrema destra; ma ora la Spagna deve trovare una maggioranza per formare il governo e, ancora una volta, saranno i partiti indipendentisti a ricoprire un ruolo importante nel rebus delle alleanze.
Il blocco di sinistra, infatti, per poter governare avrebbe la necessità del sostegno di una parte dei movimenti catalani.
Elezioni, la Spagna cambia colore: dal blu del PP al rosso socialista
La Spagna ha cambiato colore: dall’azzurro del Partito Popolare si è tinta del rosso Psoe, il partito socialista del presidente uscente Sánchez. Il Partito Socialista (Psoe) ha conquistato 123 seggi nel Congresso dei deputati, 37 in più rispetto all’attuale parlamento, dando oltre 50 parlamentari di distacco al PP. Il Partito Popolare (PP) ha perso 71 seggi, passando da 137 a 66 in una tornata elettorale indubbiamente interessata dal fenomeno della frammentazione della destra. Si tratta del peggior risultato della sua storia. Nel 2016, aveva vinto la maggioranza dei voti in 42 province, mentre questa volta ne ha conquistate solo quattro. Cosa ha detto Pablo Casado della sconfitta popolare Anche Podemos ha perso forza, scomparendo completamente dalla mappa 2019. Nelle precedenti elezioni aveva trionfato in cinque circoscrizioni, tra cui Barcellona. I risultati attribuiscono al movimento di Pablo Iglesias 35 posti a sedere al Congresso, ovvero 10 in meno rispetto al 2016. Ciudadanos (Cs), al contrario, ha migliorato il risultato di tre anni fa di 25 deputati, passando da 32 a 57 parlamentari: è ora la terza forza dell’assemblea. Il partito di estrema destra Vox è la quinta: passa da zero a 24 in poche ore, quelle dello scrutinio. La percentuale di voti in tutta la Spagna, per il partito di estrema destra, è stata del 10,26%, in linea con le previsioni della vigilia. Si osserva inoltre che a Vizcaya, Guipúzcoa e Álava, il Partito nazionalista basco ha guadagnato peso, ottenendo la maggioranza dei voti in tutte e tre le province e portando a casa un deputato in più nel Congresso (6). Esquerra ha mantenuto la sua vittoria a Lleida e Girona, ma questa volta è emersa trionfante anche da Tarragona. Il partito indipendente ha ottenuto 6 seggi in Parlamento, passando da 9 a 15 seggi. Pesa il metodo d’Hondt con cui si calcolano i seggi al Congresso: la legge elettorale favorisce i 2 principali grandi partiti e quelli nazionalisti, e penalizza formazioni minori. La bassa magnitudo circoscrizionale e la soglia al 3% svantaggiano i partiti piccoli – come Vox e Podemos – che si ritrovano con un numero di seggi inferiore rispetto a quello che avrebbero con un collegio unico nazionale senza soglia.
di Natalia Oelsner
