Politica

LA CRISI DEL PD ANCHE A MELFI

La sezione Luongo rimasta desolatamente chiusa il 24 marzo

Il crollo di consensi del Partito democratico che si registra nel Paese ha finito per travolgere anche i Dem a Melfi. C’è un’immagine che resterà il simbolo della disfatta. Questo video è stato registrato alle 18.30 di domenica 24 marzo. In passato durante qualsiasi consultazione elettorale la sezione di Melfi del Pd era una via vai di iscritti, cronisti, amministratori e simpatizzanti Dem. Nel giorno delle Regionali la sezione di largo Araneo è rimasta chiusa. Non era mai successo prima. Si aggiunga che durante la settimana precedente il voto lo stoico candidato Gubelli pare abbia sostenuto personalmente le spese per mantenere aperta la sezione “Antonio Luongo”. Il dato modesto fatto registrare alle Regionali dallo stimatissimo medico cardiologo Rino Gubelli (451 preferenze!) nasconde errori antichi che nascono a Roma ma si ripercuotono e probabilmente si ripetono a Potenza e poi a Melfi. Le spaccature interne, le diatribe e le divisioni intestine di un partito ormai ex guida e riferimento del centro sinistra italiano hanno portato al crollo dei consensi. La classe dirigente e la segreteria melfitana Dem non ha saputo arginare il crollo partito da lontano e risulta evidente come vi siano precise responsabilità. Innanzi tutto del segretario locale, Michele D’Adamo fin troppo arrendevole nei confronti di una figura ingombrante come quella del sindaco Valvano. D’Adamo non si è mai dimostrato capace di liberarsi dal pericolosissimo patto siglato da Luigi Simonetti e Livio Valvano. Il presidente del consiglio comunale ed il sindaco sono un monolite e poco importa se il consenso crolli. Eppure quei numerini sempre più modesti sono il segnale che la città di Melfi sta bocciando questa amministrazione. Eppure l’abbraccio mortale per il Pd con il Psi che trascina Melfi in un baratro non preoccupa una parte degli amministratori. Una parte, però, solo una parte. Le fibrillazioni degli alleati sono sempre più evidenti. Si registra già lo strappo di Leo Caputo e nel Pd le acque sono agitate. Nel Pd non si è abituati alle dimissioni e certamente non ne arriveranno nemmeno questa volta ma quell’immagine della sezione tristemente vuota, buia e abbandonata sarà impossibile da cancellare.

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