Avrebbero continuato a lavorare nonostante fossero iscritti all’ufficio di collocamento e percepivano la disoccupazione. La Tenenza della Guardia di Finanza di Maratea, nell’ambito delle attività svolte a contrasto del lavoro nero e irregolare, ha avviato e concluso due controlli orientati al riscontro della posizione lavorativa del personale impiegato da due imprese esercenti, rispettivamente, l’attività di impresa edile e di albergo.
Le Fiamme Gialle hanno accertato complessivamente l’impiego irregolare di tre lavoratori in quanto, dall’esame della documentazione esibita e dalle dichiarazioni rese dal personale intento in attività lavorativa, non risultava l’instaurazione di alcun rapporto contrattuale con i rispettivi datori di lavoro, inadempienti anche in ordine agli obblighi di natura previdenziale ed assistenziale.
Più nel dettaglio, gli interventi sono stati originati dal costante monitoraggio territorio le cui risultanze, opportunamente incrociate con le banche dati in uso all’Amministrazione Finanziaria, hanno consentito l’individuazione dei soggetti da sottoporre a controllo.
Le due ditte controllate, un’impresa edile ed una struttura alberghiera, operanti sotto forma di società di capitali, hanno sede nel comune di Maratea. Entrambe utilizzano mano d’opera che in realtà percepiva la disoccupazione. Un escamotage delle ditte per evitare di pagare loro stessi il salario ai dipendenti.
Nei confronti dei responsabili delle condotte illecite sono state contestate le sanzioni amministrative con pene che vanno da un minimo di 8.867 euro ad un massimo di 43.200 euro, commisurate al numero dei lavoratori e al periodo di manodopera prestata in nero.

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