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La leggenda del Lago Sirino

Tutt’oggi alcuni dicono che quando soffia il vento dalla montagna e le acque del lago si increspano, si possono udire gli ululati disperati dei buoi ed il pianto dei contadini e di tutti quelli che furono puniti dalla collera divina.

contrada del Lago Sirino

Era la seconda domenica di agosto, quando a Nemoli, in provincia di Potenza, nella parte sud occidentale della Basilicata, si festeggiava la festa della Sacra Famiglia nella contrada del Lago Sirino.

Italy, Basilicata, Lago Sirino

C’era la fiera ed il profumo delle nocciole tostate si spargeva intorno al piccolo specchio d’acqua, mentre le campane della cappella intonavano canti di festa e le urla dei venditori ambulanti distraevano la gente dalla sacralità di quel giorno. I bambini giocavano a palla avvelenata sulla sponda del lago quando la palla andò a finire vicino ad un vecchio contadino che si era assopito all’ombra dei pini intorno al lago. Lui sobbalzò e una bimba corse a scusarsi e riprendere la palla che lo aveva importunato.

Non preoccuparti”, disse, poi fece una pausa e sembrò riflettere, come se concludesse il sogno che aveva fatto mentre era assopito: “certo, se anche quel giorno fosse andata così” disse il contadino, poi sorrise. La bimba fece per andarsene, poi si girò e chiese al vecchio con aria incuriosita “ma quale giorno?”. “Quello che ha dato inizio a tutto questo, sai questo lago una volta non c’era”, disse il contadino. La bimba, sbalordita dalla notizia, chiese al vecchio di raccontarle la storia del lago. “Questo lago è stato creato da una ‘lacrima divina’”. Proprio in questo punto una volta non c’era questo lago, ma un’aia con più coppie di buoi che trebbiavano il grano appena falciato. Era il giorno della Madonna di Sirino, quando la giornata deve essere totalmente dedicata alla Madonna ed alla famiglia, un po’ come oggi. Quei contadini, però avevano deciso di non perdere tempo e di lavorare. Un viandante si fermò e sconcertato chiese loro perché avessero deciso di lavorare anziché dedicarsi alla preghiera. Così, infatti, faceva l’intera comunità nemolese e di tutto il circondario, in onore della Madonna di Sirino protettrice della Valle del Noce “oggi è giorno di festa da dedicare alla nostra protettrice e a nostro signore Gesù Cristo

I contadini infastiditi gli dissero: “E tu non hai niente da fare?…Vai trovando Madonna e Gesù Cristo…Il grano è pane”. Risero tutti fortemente prendendo in giro il viandante e la sua affermazione.

Mentre riprendevano il lavoro il viandante si allontanò. Non era ancora scomparso dalla loro vista quando il cielo, ad un tratto, cominciò ad oscurarsi, il tuono brontolò dalla montagna ed i lampi iniziarono a guizzare illuminando il cielo che si faceva sempre più scuro.

Immediatamente iniziò a piovere e partì una pioggia torrenziale che non permise a nessuno di rifugiarsi a casa ed in pochissimo tempo tutto fu inondato.

Quando il temporale finì tutto era scomparso, non c’era più l’aia, non c’erano più i campi, né gli uomini e gli animali.

Il cielo tornò azzurro ed al posto di tutto ciò c’era un’ampia distesa d’acqua nella quale si specchiava il monte Sirino. Ecco, è così che è nato il nostro lago, mi raccomando, non dimenticatelo, non dimenticate mai da dove proveniamo

I bambini erano rimasti tutti a bocca aperta, affascinati dalla storia che avevano appena ascoltato. Certamente erano anche spaventati dal racconto, ma col tempo capirono che le parole del contadino erano servite a renderli più partecipi di una comunità che ha bisogno necessariamente di riunirsi in occasioni che molto spesso sono quelle di feste religiose. Tutt’oggi alcuni dicono che quando soffia il vento dalla montagna e le acque del lago si increspano, si possono udire gli ululati disperati dei buoi ed il pianto dei contadini e di tutti quelli che furono puniti dalla collera divina.

di Maria Martino su South West Basilicata : L’idea progetto è quella di mettere a sistema tutta l’offerta di servizi di ospitalità diffusa e di accoglienza turistica del territorio sud-occidentale della Basilicata, attualmente estremamente frammentata, attraverso la creazione e la promozione web di un brand specifico del territorio che veicoli nel mondo l’identità lucana cosi come è percepita e vissuta dalla popolazione che lo vive e lo anima.

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