LE MANCETTE ELETTORALI DI POLESE

Uso improrio della segreteria del partito. Al tribunale della politica sarebbe questa una, ce ne sono plurime, delle accuse che verrebbero contestate a Mario Polese. Le vicissitudini del Partito democratico lucano inerenti le manovre politiche del segretario regionale Mario Polese oltre ad accendere una certa tipologia di polemiche già note nell’ambiente dem stanno alimentando più di qualche malumore all’interno della coalizione impegnata nella campagna elettorale delle regionali. I temi principalmente sono due e hanno entrambi come protagonista Polese. Il quale politicamente intendendo abusa della sua carica per vantaggi personali mercificando finanche le altre posizioni nel partito. Per correre da pari tra pari Polese avrebbe dovuto rimettere la carica nelle mani di un Commissario esterno. Ma non lo ha fatto. Inoltre da segretario regionale del partito, Polese continua a distribuire mance e mancette a questo o quel collega. L’ultima è clamorosa. Senza assemblea e senza nulla di simile, ha nominato in piena autonomia e di sua sponte Carmine Miranda Castelgrande come vice segretario del Pd di Basilicata. La mossa è strumentalmente finalizzata a far sì che l’assessore alle Infratture “scarichi” su di lui i voti del suo bacino elettorale molto forte a Venosa e dintorni. La nomina di Castelgrande a suo vice è anche per ricevere i voti di De Filippo. In più ci sono le abbinate plurime. Per “marcare” i voti di Polese l’accoppiata è con la Locantore alfiere in terra lucana di Margiotta. Per l’accoppiata, invece, in quota De Filippo c’è il sindaco di Ruoti, Anna Maria Scalise. Proprio Polese e Castelgrande hanno inaugurato il comitato elettorale della tanto chiacchierata, per via dell’ingombrante presenza del mentore Angelo Salinardi, il comitato elettorale della Scalise. Polese, insomma, perso lo “sponsor” Pittella, candidato con una civica, forse ci è andato a guadagnare grazie alle abbinate plurime e al neo vice segretario Castelgrande.