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EX ILVA: LA POLITICA HA SOLO CONDANNATO

!0000 persone il 25 febbraio hanno sfilato per ricordare i bambini morti di cancro

Di Daniela Spera, (Comitato Legamjonici, promotrice del ricorso alla Cedu)

Dopo la cessione dell’Ilva in AS (Amministrazione Straordinaria) ad Arcelor Mittal, avvenuta a novembre del 2018, non si placa l’emergenza inquinamento a Taranto. Il sindaco Rinaldo Melucci ha emanato un’ordinanza di chiusura, per un mese, di due plessi scolastici nel rione Tamburi. Il timore è che le ‘collinette ecologiche’- discariche abusive di rifiuti tossici- situate in un’area oggi gestita da Arcelor Mittal, mediante spolverio, possano contaminare le scuole vicine. Per 700 bambini l’attività didattica avverrà in altre strutture scolastiche dello stesso rione. Questo, fino al 31 marzo, in attesa che Arpa Puglia effettui le analisi di monitoraggio della qualità dell’aria. Il deposito, sottoposto a sequestro giudiziario, è risultato contaminato soprattutto da metalli pesanti. Solo di recente sono stati apposti i sigilli nell’area in cui è situato il grosso cumulo si rifiuti esistente da anni.

I tarantini, per intenderci quelle diecimila persone che il 25 febbraio scorso hanno sfilato in una fiaccolata per ricordare i bambini morti di cancro, non hanno dimenticato quello che Renzi ha fatto per Taranto. L’ex premier dice che all’epoca del suo governo si trovava di fronte a un bivio ed ha scelto di non programmare il reimpiego dei lavoratori pensando ad attività economiche alternative. Ha scelto di continuare a produrre acciaio, ignorando le conseguenze che questa scelta poteva avere sulla salute di un’intera cittadinanza. Renzi non dice che il primo decreto del 5 gennaio 2015, poi convertito nella legge n.20 del 4 marzo 2015, rappresentò il colpo di grazia per i tarantini. Perché con la gestione commissariale si prevedeva anche l’individuazione di un affittuario o acquirente per garantire ‘la continuità produttiva dello stabilimento’. Non solo. Ma nel corso dell’ applicazione del piano ambientale previsto, tutti i gestori avrebbero goduto di immunità amministrativa e penale. Un lasciapassare per continuare ad inquinare. Cosa ha garantito ai tarantini l’ex premier che col suo libro vuole indicare ‘Un’altra strada’ ai suoi lettori? Con ArcelorMittal a Taranto un’altra strada non c’è. Renzi è davvero convinto che la copertura di una parte dei parchi minerali sia la soluzione al problema? Davvero Renzi ignora che le emissioni diffuse e fuggitive provengono da ogni angolo dell’area a caldo? Emissioni che non si possono contenere. Se Renzi venerdì scorso, nel corso della presentazione del suo libro, non è stato contestato è solo perché oggi è politicamente trasparente per i tarantini. Il grosso lo ha fatto quando, purtroppo, era al governo. Insieme ai suoi predecessori e ai suoi successori. L’unica boccata d’aria ai tarantini è arrivata con la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo che ha dato ragione ai cittadini. Perché la politica ha solo condannato, ancora una volta, una città a piangere i propri morti.

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