Cronaca

PARCO APPENNINO: DI PALMA MOLLA

Clamoroso, il Commissario dopo due mesi si è dimesso

La situazione al Parco Nazionale dell’Appennino lucano ha raggiunto l’apice della paradossalità. Dopo che il ministro Costa ha sciolto gli organi dell’Ente, allontanando l’ex direttore Fogliano, e sancendo il Commissariamento, il generale dei carabinieri Alfonso Di Palma ha presentato le dimissioni dall’incarico di commissario del Parco. Sarebbe dovuto restare in carica almeno sei mesi, prorogabili, e invece dopo circa 60 giorni Di Palma ha già mollato. E’ questo il primo non glorioso epilogo della rivoluzione al Parco dell’Appennino lucano finalizzata al ripristino della legalità, dell’efficienza e della trasparenza. Il Parco nel tempo di questo mini mandato è stato amministrativamente fermo. Al di là degli attacchi, tra fine dicembre e inizio gennaio, sulla presunta “militarizzazione degli Enti Parco” da parte dei carabinieri forestali, le difficoltà gestionali di Di Palma sembrano legate all’assenza di reali strumenti operativi. Come dichiarato da Pio Abiusi di Ambiente e Legalità una delle pecche del ministro Costa, ancora inspiegabilmente non sanata, è quella di continuare a non procedere con la nomina del direttore generale del Parco. La terna consegnata l’anno scorso, nei papabili compare anche l’espulso Fogliano, non è stata impugnata in tempo utile dal ministro, pertanto è valida. Sono passati ormai più di 8 mesi, ma non si dà corso alla nomina del direttore. Così il nuovo commissario che arriverà potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione di Di Palma

Ferdinando Moliterni

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