Politica

IL PD SCARICA PITTELLA

Da “gladiatore” a capo degli “scissionisti”: Roma minaccia espulsioni

Tra i vertici nazionali del Pd lo sport politico più in voga al momento è  quello di un big al giorno contro il Pittella bis in Regione. Dopo il segretario nazionale in pectore, Nicola Zingaretti, e il presidente del partito, Matteo Orfini, alla lista vanno aggiunti anche Matteo Ricci, responsabile del Pd per gli Enti Locali, e Matteo Richetti, si è schierato contro il Pittella bis anche l’ex Guardasilli, Andrea Orlando. «Bisogna – ha detto Orlando – cooperare alla definizione di un nuovo quadro che superi le attuali rigidità e rinunciare alla logica del fatto compiuto, contribuendo alla ricerca di una candidatura davvero in grado di unire tutto il centrosinistra». Orlando ha aggiunto un dettaglio importante. I suoi luogotenenti lucani, Vito Giuzio, Muscaridola e l’assessore regionale Cifarelli sono avvisati. Nessuno dei suoi è autorizzato a sostenere in nome e per conto del Pd la candidatura a governatore di Pittella. Se lo faranno saranno espulsi. Pittella se vuole ricandidarsi può farlo fuori dalla coalizione del centrosinistra a guida Pd con dentro Leu e chi vorrà seguire lo “scissionista” politico di Lauria è libero, basta che riconsegna in portineria, prima di abbandonare il partito, la casacca dem. Il Pd nazionale ha scaricato l’ex governatore Marcello Pittella. Il quale ora è indeciso su che strada prendere. Uscire dal perimetro del Pd e andare separato dai dem e totalmente per i fatti suoi, portandosi dietro tutte le sue liste d’appoggio, o tirare la corda fino all’ultimo momento utile per ottenere il massimo come contropartita nell’eventualità di un suo passo di lato. Quel massimo può essere molto, a partire, per esempio, dagli assessorati lucani che risvegliano reconditi appetiti politici. Nel centrodestra, invece, ancora una volta è saltato l’annuncio da parte di Forza Italia riguardante l’investitura di Vito Bardi a candidato governatore.  Salvini approfitta delle pressioni provenienti dagli uomini del Carroccio lucano per tenere ancora aperte le trattative che inclusa la Basilicata riguardano però un disegno politico dai confini bene più estesi.

Ferdinando Moliterni

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