Eventi e Cultura

TANIO BOCCIA, L’ED WOOD ITALIANO

Il regista lucano, fu bistrattato in vita, ora rivalutato

Fu chiamato  l’Ed Wood italiano dai più buoni, il peggior regista italiano per i detrattori. Emigrato dalla natia Potenza per approdare per caso ai set di Cinecittà. Il vero nome era Camillo Tanio Boccia, nato nel capoluogo lucano il 15 giugno 1911 e scomparso a Roma il 12 marzo 1982. Quasi sconosciuto dai suoi corregionali anche se i suoi  film sono spesso in programma a distanza di altre 40 anni . A volte usava lo pseudonimo Amerigo Anton, direi il mitico Amerigo Anton, sul quale circolavano tante battute, tra lo scherzoso e il mal celato disprezzo per un regista considerato d’infima qualità. Memorabile la battuta di Alberto Sordi che Fellini ha ricordato, dopo aver ricevuto la notizia del suo quarto premio Oscar con Amarcord, fu chiamato da Sordi che gli disse: «Federico, non t’hanno premiato, questa volta è toccato a Tanio Boccia!». L’Albertone Nazionale  in quello scherzo giocava  sulla fama quasi leggendaria di Tanio Boccia, regista di pochi mezzi e tanta voglia di fare In effetti è così, Boccia fa la sua prima apparizione come attore in un film di Alberto Lattuada e Federico Fellini da allora grande amico di Boccia – del 1950 “Luci del varietà con  Peppino De Filippo, Giulietta Masina, Sofia Lazzaro poi diventata per tutti Sophia Loren.  Boccia aveva la parte dell’uomo d’oro, in effetti la foto scattata sul set è stata per  circolante sul web, quelle apparse sul  Cronache Lucane  e che vediamo nel servizio sono  le uniche conosciute di Boccia, per gentile concessione del figlio Patrizio. Poi il debutto alla regia, inizia bene con Dramma sul Tevere del 1952e Traguardi di gloria (1957), un ottimo documentario sullo sport italiano.

Siamo nel periodo d’oro di Cinecittà degli anni 60, quello dei film di “cappa e spada” o peplum, ed anche il regista lucano ci si cimenta con “Il conquistatore d’oriente” , arrivano le critiche impietose ed è anche l’ultimo film girato come Tanio Boccia, in quel ambiente tra star americane e sottobosco italiano sceglierà lo pseudonimo Amerigo Anton. Rimane senza finanziamenti, pochi credono in lui, anche se i film hanno ottimi incassi nelle sale di provincia. Il lucano non si scoraggia e va avanti con pochi mezzi ma il genio dell’inventiva e della bizzarria nell’inventare improbabili sceneggiature o artifici tecnici per sopperire alla mancanza di fondi, pellicole, risorse anche per pagare le comparse. Su Tanio Boccia si raccontano incredibili aneddoti : – come la scena di un western dove erano previste sei ballerine, ma non avendo soldi poté avere solo 3 comparse e risolse tutto utilizzando uno specchio per raddoppiarle, oppure in un altro western mentre giravano una scena d’amore il carrello ebbe un sobbalzo brusco e inaspettato ma Boccia a corto come il solito di soldi non voleva ne poteva sprecare altra pellicola disse di continuare che ci avrebbe pensato di risolvere al doppiaggio: infatti invece di far dire “cara, ti amo”, fece dire all’attore “è mezzogiorno, sta passando il treno”.  Era così il lucano, imprevedibile, surreale, bizzarro e frenetico : sceneggiature scritte a tempo di record, ma anche pragmatico, sapendo che non avrebbe mai avuto un produttore o finanziatore riciclava scenografie di terza mano, dove hanno appena finito di lavorare registi di fama. Raccoglieva le briciole cascate dal tavolo altrui, e non se ne vergognava . Ma quando la lavorazione comportava tagli economici e corse contro il tempo Boccia riusciva a lavorare in modo talmente veloce e pressappochista che sono frequentissimi nei suoi film scivoloni in una comicità ampiamente involontaria Massacrato dalla critica del tempo,  negli ultimi  10 anni invece Tanio Boccia è rivalutato. Basta leggere commenti di esperti e cinefili sul sito specializzato americano Internet Movie Database per leggere critiche positive. Boccia un incompreso, un talento bloccato dalla mancanza di risorse finanziarie, un giramondo nei Balcani o Spagna o Argentina per girare film, un tutto fare dalla fotografia, alla sceneggiatura al montaggio, alla scelta della musica, ora apprezzate perché in simbiosi con le scene. Eppure portava fortuna ai suoi attori. Lancia Moira Orfei, la giovane Raffaella Carrà, l’aitante gondoliere Kirk Morris, nome d’arte di Adriano Bellini, Rod Dana  ma anche Ombretta Colli e Rosalba Neri. Un vero talent Scout: nel suo ultimo film  “La guerra sul fronte Est ” del 1981 fa debuttare Katherine Kendall che ritroveremo in N.Y.P.D. , Beverly Hills, 90210.

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