Sono due i binari sui quali ha proceduto la riunione al Motel Park tra Marcello Pittella e i suoi fedelissimi ma non solo. Stabilire le regole e le direttrici programmatiche per le prossime regionali lucane e proseguire con le mediazioni per tentare ancora di recuperare i dissidenti dem, soprattutto Vito Santarsiero, Achille Spada e Piero Lacorazza, contrari al Pittella bis in Regione. Questi i due principali ordini di servizio.  Pittella non vuole affrontare le regionali senza gli “organici”. La coalizione con Leu di Roberto Speranza può attendere, ma con ogni probabilità non si farà. Il cosiddetto «istinto di potenza» dell’ex governatore ha prevalso e sostanzialmente anche senza l’ufficialità, i dem hanno deciso di procrastinare l’annuncio, resta Marcello Pittella il candidato governatore. Su questo versante pertanto nessuna novità. Nel vertice fiume sono state gettate le basi per le linee guide che il Pd dovrà seguire alle prossime regionali. Delle varie, una su tutte sembra aver quasi messo d’accordo tutti: liste vere e non cucite per far eleggere questo o quello. Tra gli stessi dem sarà una lotta a chi prenderà una preferenza in più. Ognuno dovrà dimostrare il suo vero valore in termini di voti e senza artifici politici come quello di fare una lista con soli portatori di preferenze utili a far raggiungere al capolista, spesso uno degli eletti uscenti, il quorum per l’elezione. La composizione delle liste, dati i tempi ristrettissimi, si voterà il 24 marzo, è la prima questione che il Pd dovrà risolvere. L’orientamento pare essere quello di una lista per ognuno degli eletti uscenti del Pd, consiglieri e assessori regionali compresi.

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