«Va precisato, in merito ai pericoli di inquinamento probatorio e di reiterazione criminosa, che il venir meno del presidio cautelare attualmente in essere comporterebbe la riassunzione, da parte di Marcello Pittella, dell’incarico ricoperto, con conseguente elevata e fondata probabilità di manipolazione del materiale probatorio già acquisito o da acquisire, entrando in contatto con i soggetti coinvolti nella vicenda, e di reiterazione delle condotte illecite di condizionamento degli apparati pubblici già poste in essere proprio approfittando dell’incarico medesimo».  Nello stesso giorno in cui per Sanitopoli da Matera è giunto il verdetto del Gup Onorati che ha revocato a Pittella, non più governatore, il divieto di dimora a Potenza, nel capoluogo sono state notificate ai legali, i professori Cimadomo e Coppi, le motivazioni del Riesame bis. Riesame bis che il 28 dicembre scorso ha confermato, il caso era tornato nel capoluogo dopo la pronuncia della Cassazione, la misura cautelare, ora decaduta, per l’ex governatore che però all’epoca era in carica. Dati gli ultimi sviluppi i legali di Pittella non insisteranno con il Riesame Ter, fissato il 5 febbraio, ma sono già al lavoro per ricorrere nuovamente in Cassazione contro il Riesame Bis. Riesame Bis che tratteggia l’ex governatore Pittella come uomo che si distingue per una «sintomatica sua tensione criminale di grado elevato», la quale emergerebbe, tra le altre cose, anche dalla «accertata reiterazione, nel breve arco temporale oggetto delle investigazioni, di una pluralità di comportamenti manipolativi a lui ascrivibili, rispetto alle procedure concorsuali risultate “viziate” ».

Ulteriori approfondimenti nell’edizione del Roma in edicola

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