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URSULA FRANCO: ANALISI DI UN’INTERVISTA RILASCIATA DA DANIEL PETRU CIOCAN

Maria Oana Ungureanu nel tardo pomeriggio del giorno del 19 giugno 2016 era uscita da casa per recarsi in chiesa, aveva incontrato Daniel, poi verso l’ora di cena era tornata a casa per prendersi un panino ed era di nuovo uscita.
La Dott.ssa URSULA FRANCO in data 24 giugno 2016 ANALIZZA l’intervista rilasciata da Daniel Petru Ciocan alla giornalista Veronica Briganti

Analisi di un’intervista rilasciata da Daniel Petru Ciocan

Una bambina romena di 9 anni, Maria Oana Ungureanu, è stata trovata morta in una piscina del paese di San Salvatore Telesino, era nuda con graffi sul dorso, gli abiti a bordo piscina. L’autopsia ha concluso per una morte asfittica per annegamento rilevando anche segni di una violenza sessuale non contestuale alla sua morte. Daniel Petru Ciocan, 21 anni è stato indagato per omicidio e violenza sessuale. Maria nel tardo pomeriggio del giorno del 19 giugno 2016 era uscita da casa per recarsi in chiesa, aveva incontrato Daniel, poi verso l’ora di cena era tornata a casa per prendersi un panino ed era di nuovo uscita.

Daniel Petru Ciocan

Daniel Petru Ciocan

Di seguito l’intervista rilasciata da Daniel Petru Ciocan alla giornalista Veronica Briganti:

Che cosa è successo domenica?

Sono andato a casa e poi sono andato a dormire e mi sono risvegliato circa verso le 7 e qualche cosa.

Della sera, le sette di sera e poi cosa è successo?

Mi sono svegliato perché m… mi ha chiamato mia sorella perché dovevo andarla a prendere con la macchina a Telese, mentre stavo dentro il letto ho sentito una voce di una ragazzina… bambina poi io ho cercato di riv…rivestirmi e di affacciarmi sulla finestra per vedere chi è e poi ho visto questa ra… bambina eee lo conoscevo già si chiama Maria e: “Daniel, Daniel…”, e poi: “Posso stare un poco insieme a te?”.

Il racconto di Daniel è dettagliato e il ragazzo non tenta in alcun modo di prendere le distanze dalla bambina, anzi la chiama per nome.

Questa bambina, scusa, ti stava chiama…, stava chiamando proprio te? Maria stava chiamando proprio te?

Sì, sì, eh sì, però…

Purtroppo la giornalista interrompe Daniel, le dichiarazioni spontanee sono sempre molto utili nell’analisi del linguaggio, spesso contengono materiale cruciale.

Maria sapeva dove abitavi.

La giornalista invece di chiedere a Daniel se Maria sapesse dove lui abitava, lo afferma per conto suo con certezza.

Sì, sì, sì.

Come mai lo sapeva dove abitavi?

Lo sapeva perché um… ci conosciamo praticamente con il padre di due anni e una volta ci siamo incontrati sul lavoro, abbiamo lavorato insieme quindi perciò e la bambina è scesa pure due volte a casa mia.

Daniel non prende le distanze neanche dal padre di Maria.

Cosa diceva?

Eh diceva: “Daniel, Daniel, eh posso stare un poco insieme a te?”. Una volta che mi sono affacciato sulla finestra: “Daniel posso stare un poco insieme a te? “. E perché?. ” E perché c’è una ragazza che mi da fastidio!”. Ok, va bene, però io devo andare a prendere a mia sorella a Telese mmm nessuno ha detto niente e io quindi ero messe le scarpe e scesi giù e lei mi ha aspettato fuori dal cancello fu… fuori dalla porta.

Ti metti le scarpe e scendi e che succede a quel punto?

Eee a quel punto me… vado verso il parcheggio per prendere la macchina per andare a Telese.

Insieme a Maria?

Insieme a Maria, però eh… io da mia sorella non sono mai arrivato.

Daniel usa il pronome personale “io” mostrando di prendere possesso di ciò che dice.

Perché?

Eh perché c’eran chiuse ahm… le strade da San Salvatore versooo Telese, c’ho provato, non c’ho mai arrivato a Telese io, quindi datesi che era s’è fatto tardi, io verso le otto l’ho accompagnata, l’ho lasciata davanti alla chiesa, ci sono delle persone, ci sono pure anche testimoni che m’ha visto e poi dopo io mi sono andato, io dopo non lo so più niente della s… bimba.

Daniel è credibile, egli usa ancora, per ben quattro volte, il pronome personale “io” mostrando di prendere possesso di ciò che dice.

Quando hai lasciato Maria davanti alla chiesa erano circa le otto di sera giusto?

La giornalista suggerisce la risposta.

Sì, sì, le otto di sera circa erano, sì.

E te lo ricordi, perché?

Perché mi ricordo l’orario perché ho guardato al bordo della macchina che erano le otto e perché mi sono pure preoccupato, poi fa tardi, dopo i genitori iniziano a cercarla e quindi meglio che lo riporto a casa fino quando non è troppo tardi.

Il racconto di Daniel è credibile, Maria, poco dopo che lui l’ha lasciata davanti alla chiesa, è passata da casa a prendere un panino, ciò esclude un possibile coinvolgimento del ragazzo nella morte della bambina.

Perché non l’hai riaccompagnata a casa ma alla chiesa?

No, io l’ho accompagnata davanti alla chiesa perché mi ha detto: “Daniel mi puoi accompagnare davanti alla chiesa?”, lei… ha detto la bambina.

Tu dalle 9 e un quarto fino alle 10.00 di sera sei stato con tua sorella, giusto?

Una inutile domanda chiusa.

Sì, sì, sempre mia… in compagnia di mia sorella sono stato, poi mi sono fatto la doccia e sono uscito con gli amici, più o meno verso le 10.00.

Dove siete stati con gli amici?

 Aaa… praticamente sono andato a prendere a tutti quanti gli amici e poi mi sono sceso a Telese. 

Ancora un racconto dettagliato.

Ma siete stati in un locale, siete stati, dove siete stati con questi amici?

A Telese, vicino alle poste c’è un kebab, là dove si vende e poi una volta che abbiamo a sta là non lo so quante eee siamo andati sul lago, c’era un bar lì che sta aperto quindi siamo andati tutti quanti lì.

Ancora un racconto dettagliato.

Fino a che ora siete rimasti?

Siamo sta… più meno verso le due siamo stati poi dopo ricompagnato tutti quanti ala casa perché siamo andati con una macchina sola.

Ancora un racconto dettagliato.

Ecco la cosa importante da dire è che tu abiti praticamente attaccato alla chiesa, veramente a due passi dalla chiesa, giusto?

Um… n… sì, diciamo, a due passi dalla chiesa, sì. Proprio attaccato, attaccato, vicino alla chiesa, no.

Vabbé, comunque vicino insomma.

Sì, sì, molto vicinissimo… alla chiesa.

Sei stato tu ad uccidere la piccola Maria?

No, non sono stato io, dovete cercare da un’altra parte perché pure a me mi dispiace per questa bambina che era la figlia di amici miei quindi mi dispiace, non sono stato io, mi dispiace tantissimo. Questo che è successo non so mai aspettato di questa cosa qua che succedeva. Nemmeno lo sapevo che era successa tutta questa cosa.

Una negazione credibile è composta dal pronome personale, il verbo al passato e l’accusa da negare: “Io non ho ucciso Maria” oppure “Non sono stato io ad uccidere Maria”. Poiché l’intervista non è andata in onda nella sua interezza, non sono in grado di dire se Daniel abbia negato in modo completo e credibile.

Poi quando hai saputo che cosa era successo a Maria? Come l’hai saputo e quando l’hai saputo?

Praticamente io l’ho saputo aa il giorno appresso, la matina, quindi che stavo parcheggiando la macchina dentro il parcheggio vicino un ristorante che si chiama (incomprensibile), una pizzeria, mentre stavo parcheggiando lì ho sent… un è passata una persona e ha detto: “Vedi che ti stanno cercando i carabinieri”, per quale motivo non lo sapevo e quindi dopo, una volta che sono arrivato da un vicino di casa per salutarlo (incomprensibile) e quindi mi chiama mia sorella sul telefono del mio vicino di casa perché il mio telefono era scarico.

Ancora un racconto dettagliato.

Perché era scarico il tuo telefono?

Perché mi sono dimenticato di metterlo la sera a caricare il telefono.

A che ora s’è scaricato il telefono?

No, praticamente una volta che sono arrivato a casa già stava a uno, due per cento della batteria.

Però ce lo hai avuto acceso per tutta la sera, per tutta la notte, fino alle due ce l’hai avuto acceso il telefono?

Sì, sì.

Non l’hai mai spento?

No, no… mai.

E quindi mi chiama mia sorella: “Daniel…”, tutta preoccupata, “Daniel perché ti stanno cercando i carabinieri? “. “Boh, non lo so, non lo so”, e quindi dopo mi sono andato sulla caserma per domandare che è succeso e quindi dopo mee… più o meno m’hanno ditto ‘na mezza cosa, hanno trovato una bambina…

E quando hai saputo che si trattava di Maria?

Eee… non lo so, che orario potrebbero essere, quando sono arrivato alla caserma a (incomprensibile).

Sai che è stata violentata prima di essere uccisa?

Praticamente più o meno m’hanno detto, ahm ho sentito però mi dispiace.

Daniel non fa mai riferimento all’acqua nonostante sappia che la bambina è stata trovata morta in una piscina, gli autori di omicidi sessuali usano di frequente la parola “acqua”. 

La morte di Maria e la violenza sessuale che aveva subito in precedenza sono due fatti ben distinti, è semplicemente un caso che sia morta una bambina sulla quale sono stati rilevati all’esame autoptico i segni di un pregresso abuso sessuale; purtroppo le violenze sessuali sui bambini sono molto frequenti, violenze che spesso non vengono riconosciute dai genitori per ignoranza o perché le madri tendono a negare l’abuso in quanto ne sono state vittime loro stesse o perché sono a conoscenza del fatto che colui che abusa i loro figli è un familiare.

La mamma dice che devi… ti vuole vedere in faccia e vuole sapere da te perché non l’hai chiamata, perché non li hai avvisati che stavi andando via fuori da San Salvatore con la loro figlia?

Io ci vorrei dire alla madre e il padre che io sono innocente e non c’ho fatto niente del male a la bimba infatti ci sono dei testimoni che me l’hanno visto la ragazza, l’ho lasciato davanti alla chiesa e mi dispiace tantissimo quello che è successo.

Daniel nega e lo fa senza rispondere a tono alla domanda, semplicemente coglie l’occasione; gli innocenti negano ogni qualvolta si accenni anche solo lontanamente all’accusa. Questa risposta ci permette di escludere un suo ruolo nella morte di Maria. Il fatto che Maria fosse vittima di abusi sessuali non ci assicura che sia stata uccisa, potrebbe essere stata vittima di un incidente mentre giocava con i suoi amichetti. 

Tu con Maria che rapporto avevi?

Io questa bambina la trattavo bene, praticamente come una sorella diciamo, come la figlia di amici miei quindi dentro la macchina l’ho lasciata ascoltare la musica, le ho fatto scegliere la musica quello che ci piaceva a lei, questo abbiamo fatto dentro la macchina, non abbiamo fatto nient’altro.

La risposta di Daniel lascia dei dubbi, è inaspettato che dica: “questo abbiamo fatto dentro la macchina, non abbiamo fatto nient’altro”, si difende dalle accuse di aver commesso abusi sessuali senza che queste gli vengano mosse. La spiegazione potrebbe essere che una domanda simile con riferimento ad eventuali abusi gli era già stata fatta dagli inquirenti o il ragazzo potrebbe riferirsi ad una domanda precedente della giornalista che è stata tagliata.

Tu non l’hai toccata Maria?

No, no, non l’abbia… non l’ho toccata per niente.

Daniel risponde a pappagallo, la sua negazione ha poco valore perché è sbagliata la domanda, la domanda è diretta e la giornalista suggerisce una risposta negativa.

La trattavi come una bambina o come un’adulta?

No, la trattavo come una bambina.

La giornalista fa una domanda chiusa, la cui risposta non ci aiuta. 

Ci sono state altre occasioni in cui tu e Maria vi siete ritrovati da soli senza i genitori e avete fatto magari delle passeggiate, avete giocato insieme senza genitori?

No, non è mai successo, può darsi ci abbiamo visto in mezzo alla strada, ci ho detto: ”Ciao, ciao, come va? Tutto bene?”. E me sono andato, mai stato insieme a lei a fare una passeggiata, roba del genere, mai.

Daniel nega di aver fatto “passeggiate” con Maria e “roba del genere” ed è credibile.

Tu non hai violentato Maria né quella sera né volte precedenti?

No, no, mmm mai mi sono permesso di fare una cosa del genere, mai.

La giornalista ancora una volta fa una domanda chiusa oltre a suggerire una risposta negativa.

Non ti sarebbe venuto in mente?

No, non nemmeno avrei il pensiero, no, mai.

La giornalista ha suggerito anche la risposta all’ultima domanda, per questo motivo, ancora una volta, la risposta non è analizzabile.

Daniel è accusato di violenza sessuale e omicidio, per il poco che è trapelato fino ad oggi, le indagini portano ad escludere, non solo che lui sia coinvolto in un omicidio ma che un omicidio ci sia stato. L’autopsia eseguita sul cadavere della bambina ha concluso per una morte asfittica da annegamento e ha rilevato segni di una violenza sessuale non contestuale alla morte che permette di escludere che la violenza sessuale possa essere il movente di quello che la procura ritiene un omicidio. L’assenza di un movente e le circostanze della morte di Maria permettono di inferire che si è trattato di un incidente; l’omicidio per annegamento è raro, la maggior parte degli annegamenti è accidentale.

URSULA FRANCO : Dal luglio 2016 sono consulente della difesa di Daniel Petru Ciocan e di sua sorella Cristina Ciocan, avvocato Giuseppe Maturo e avvocato Salvatore Nicola Verrillo.

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