Vendeva orologi di marca contraffatti e reinvestiva i guadagni nella propria attività: un reato che si chiama autoreciclaggio. Ed è per questo che un orologiaio di Ostuni è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Brindisi. L ’arresto rientra in una operazione ribattezzata Frankenstein – che nell’aprile dell’anno scorso ha portato a sei arresti tra Brindisi, Taranto e Napoli, ritenute componenti di un gruppo dedito al riciclaggio e ricettazione di prestigiosi orologi di brand internazionali contraffatti Rolex e Omega che venivano successivamente commercializzati in tutta Italia e anche in diversi Stati Europei, tra cui Germania, Olanda e Belgio. In particolare, il gruppo criminale, alterava – mediante assemblaggio – pezzi non autentici con movimenti e parti originali di costosissimi orologi che, corredati da scatole, garanzie, certificati di proprietà ed altri accessori (in modo da creare pezzi difficilmente riconoscibili da normali acquirenti come accertato dalle perizie di famose maisonorologiere) venivano poi rivenduti, dalla nota oreficeria ostunese ad ignari clienti o ad altre imprese, tra cui anche oreficerie di Bari. Un giro d’affari da quantificare perchè è ancora in corso l’attività investigativa. L’imprenditore a capo del raggiro, Giuseppe Pannofino, era già finito agli arresti domiciliari poi sottoposto al divieto di dimora ma gli sviluppi nelle indagini hanno portato il pm a richiedere la custodia cautelare dell’indagato per l’ipotesi di autoriciclaggio aggravato.

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