A causa del tavolo di confronto saltato in Regione tra i sindacati e i dirigenti Aias, che hanno boicottato l’invito, lo stato di agitazione dei lavoratori continua. Ma sul trasferimento di alcuni operatori nulla è stato ancora possibile fare. Fino a quando il prefetto non convocherà i sindacati e i vertici dell’Aias i lavoratori da mercoledì in stato di agitazione – che hanno ricevuto le lettere di trasferimento dovranno, a partire da oggi, prendere servizio nelle sedi di Sant’Arcangelo e Scanzano e questo perché se non lo facessero sarebbero licenziati. Ed ecco che da oggi i cinque – al momento tanti i lavoratori a cui lo scorso 11 dicembre sono state recapitate le lettere con cui l’Aias ha comunicato le nuove sedi di lavoro dovranno mettersi in macchina, pagare la benzina, percorrere tra andata e ritorno almeno duecento chilometri al giorno continuando, come i loro colleghi, a non percepire né stipendio cinque le mensilità arretrate né tanto meno rimborso carburante.
Rimborso carburante che a tutt’oggi non hanno ricevuto gli operatori che forniscono le prestazioni domiciliari.
Insomma all’Aias la situazione già di per sé critica – ventotto i lavoratori in esubero stando alla onlus sta diventando drammatica soprattutto dopo che martedì i vertici dell’associazione che si occupa di assistenza e riabilitazione ai disabili ha disertato l’incontro in Regione. Una strana coincidenza temporale rispetto ai trasferimenti di alcuni lavoratori che proprio da oggi prenderanno servizio nelle nuove sedi.
