In occasione della Giornata internazionale contro la corruzione il quadro che emerge dall’ultima ricerca di Libera – Nomi e numeri contro le mafie sulla Basilicata non è dei migliori. Per un lucano su tre la corruzione è un fatto normale. Per questo non viene denunciata.
Il risultato è che a livello nazionale solo il 20% degli italiani crede che sia importante votare cittadini onesti come candidati politici per combattere la corruzione. Inoltre il 23% non denuncia perchè ritiene l’essere corrotti un fatto normale.
A livello locale la Calabria è la regione dove più alto è il numero di cittadini a conoscenza di persone che hanno ricevuto o offerto tangenti: quasi un cittadino su due, seguita dalla Basilicata con il 44% e dalla Sicilia con il 39,2%. Il focus si basa sul rapporto LiberaIdee, ricerca sociale con oltre 10mila persone intervistate e oltre 100 interviste a rappresentanti di associazioni di categoria.
I motivi per cui gli episodi di corruzione non vengono denunciati sono diversi, e nelle interviste effettuate da Libera è stato evidenziato soprattutto il timore per le conseguenze della denuncia, seguito dalla convinzione che gli stessi funzionari preposti a raccogliere le segnalazioni siano ugualmente corrotti.
L’effetto di normalità della corruzione è un’opinione: «diffusa soprattutto tra gli adulti e gli ultra-sessantacinquenni (tra i lavoratori e i pensionati). I giovani e giova- nissimi, invece, sostengono più della media che le denunce siano inutili».
Il dato che emerge a livello locale in Basilicata sembra non stupire più di tanto, considerato che un mese fa la procura della Repubblica di Potenza, su iniziativa del procuratore Francesco Curcio, ha allestito una squadra di polizia giudiziaria specializzata proprio nei reati della pubblica amministrazione.

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