MITIDIERI REVOCA LE DIMISSIONI
Colpo di scena a Lagonegro: reggenza al vicesindaco Santarsenio
LAGONEGRO. Con un colpo di reni effettuato in extremis, degno di un grande acrobata o del Buffon dei tempi migliori, il sindaco di Lagonegro Pasquale Mitidieri ha revocato in zona Cesarini le dimissioni “irrevocabili” rassegnate meno di venti giorni fa, per la terza volta dopo appena due anni e mezzo di consiliatura, che aveva peraltro confermato in maniera perentoria nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale: un’assise dai toni infuocati, che ha avuto luogo sabato 1 dicembre scorso. Un vero e proprio coup de théâtre, probabilmente tenuto già in serbo, ma di cui ha mantenuto all’oscuro fino all’ultimo istante persino alcuni dei suoi più stretti collaboratori, a cominciare dall’assessore Antonio Fiore, che ha confidato ai nostri taccuini di non far più parte, suo malgrado, di quello che ha definito «il cerchio magico». Una mossa da prestigiatore, quella del primo cittadino, che ha tenuto col fiato sospeso l’intero esecutivo fino a pomeriggio inoltrato, quando il vice sindaco Giovanni Santarsenio, d’ora in poi incaricato nelle funzioni di reggente, ha divulgato in anteprima alla nostra redazione la notizia, destinata a lasciare di stucco, probabilmente, una comunità intera. Con una nota indirizzata al Prefetto di Potenza, Giovanna Stefania Cagliostro, e ai consiglieri comunali, infatti, protocollata in Comune ieri intorno alle 17, Mitidieri ha comunicato ufficialmente la revoca delle sue dimissioni rassegnate il 14 novembre scorso , salvo annunciare contestualmente il proprio «impedimento permanente per gravi motivi di salute, ex art. 53 co. 1 del D.lgs. n. 267/200», adducendo a motivazione la doverosa necessità di «restituire piena funzionalità all’Ente, senza interrompere l’azione politico-amministrativa e salvaguardando in primo luogo le Istituzioni, con la certezza che non si abbandoni il cammino intrapreso». Finale inedito di una fiction di provincia di dubbio gusto, cominciata con l’insediamento dell’amministrazione in carica e che si credeva terminata con l’ennesimo passo indietro del sindaco, inverosimile allora come oggi il suo cambio di marcia, sebbene auspicato e per certi versi determinato dall’opposizione, che lo ha sempre tallonato stretto e che recentemente, sulla vicenda della gestione del campo sportivo posta in evidenza dal consigliere Francesco Piro, pareva ne avesse determinato la caduta definitiva. E, invece, si trattava evidentemente solo dell’ultima puntata della prima serie della telenovela, destinata a continuare nelle intenzioni degli autori malgrado lo scarso gradimento mostrato dal pubblico e i pessimi risultati in termini di audience, polemiche sviscerate sui social o a mezzo stampa a parte. Fonti verificate ma non ufficiali suggeriscono che la mossa sia stata suggerita o in qualche modo concordata con gli uffici della Prefettura stessa, scarseggiante dei commissari di cui si aspettava la nomina, dal momento che, una volta approvati i bilanci relativi al consuntivo 2017 e al previsionale per il triennio 2018-2020, come avvenuto nella seduta menzionata, se si andasse alle elezioni a maggio prossimo, o in ogni caso alla prima data utile, cambierebbe poco in termini sostanziali con la nuova soluzione prospettata. Probabile che Mitidieri abbia ricevuto forti pressioni per non abbandonare proprio dai suio assessori e dai membri della scarna maggioranza che lo sostiene in assemblea, ormai sei contro sei considerato il suo impedimento. Di sicuro c’è quanto ha dichiarato nella sua missiva il sindaco in via di autosospensione, il quale ha sottolineato «la volontà e la vitalità di questa amministrazione», capace di spendersi «oltre ogni limite sia professionale che umano», ribadendo la stima e la fiducia nelle persone che compongono il suo esecutivo, di cui negli anni, afferma, ha « avuto modo di apprezzare le qualità, la professionalità e la dedizione che le hanno portate più volte a sacrificare tempo e attenzione alle loro rispettive professioni e alle loro famiglie per il bene comune».