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SFRATTO AVIS, DOMANI IL GIORNO DECISIVO

La Regione dovrà pagare i fitti arretrati all’Ater altrimenti la sede chiuderà

Sono in presidio da due giorni sotto i palazzi regionali i soci dell’Avis di Potenza per la questione relativa allo sfratto della sede comunale di via Volontari del sangue. Resteranno piantonati sotto gli uffici regionali in attesa del consiglio regionale di domani che potrà, una volta per tutte, fare chiarezza sulla sede potentina che sembra essere sempre più vicina alla chiusura. Chiedono che il consiglio inserisca nell’assestamento di bilancio un provvedimento per far si che la Regione si accolli l’affitto arretrato della sede, come previsto da una convenzione del 2009. Scongiurando così lo sfratto non più prorogabile.

Una situazione quasi drammatica. Se per domani non si troverà la posta nel bilancio regionale la sede comunale di Potenza non potrà salvarsi. È si perché se quei 240 mila euro da tempo promessi dal prescindete Pittella non si troveranno non sarà possibile evitare lo sfratto che a febbraio sarà esecutivo e non più prorogabile come è successo da maggio 2017. Nei mesi scorsi via Anzio si era impegnata a saldare tutto, prevedendo di inserire la voce di spesa nel bilancio 2018. Una promessa che non ha avuto seguito. Infatti, domani sarà l’ultimo giorno utile per trovare una soluzione dopo non si potrà più fare nulla visto che già lo scorso 17 novembre il Consiglio regionale è scaduto. Dopo il 30 infatti l’assemblea potrà solo adottare atti necessari e urgenti. Insomma, salvare la sede Avis è quasi un obbligo. non va fatto solo per onorare quell’accordo tra Regione e Avis, dove il fitto della sede spettava all’ente, ma per evitare una vera e propria emergenza sanitaria. Il tempo delle promesse e delle garanzie verbali è finito ora servono solamente i fatti.

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