Attualità

CONTROLLI NEONATALI, LA BASILICATA NON C’È

Sanitá, screening partito in tutta Italia: solo qui, in Calabria e Abruzzo non è attivo

Sono 18 tra Regioni e Province autonome ad avere avviato il programma di Screening neonatale esteso, mentre in tre Regioni, Abruzzo, Basilicata e Calabria, il sistema è ancora in fase di attivazione. Inoltre solo otto Regioni (38%) hanno già individuato il Centro di coordinamento Screening, motivo per cui la copertura nazionale della popolazione neonatale non raggiunge ancora il 100%.
Nonostante il report è stato presentato al Convegno presso l’Istituto Superiore di Sanità «Screening neonatale esteso» e arriva a un anno dall’entrata in vigore della legge che prevede lo screening a tutti i nati per un numero significativo di malattie metaboliche ereditarie e detta tempi di risposta che devono essere rapidi in modo da consentire, grazie a diagnosi tempestive, di attuare precocemente terapie in grado di influire favorevolmente sulla storia naturale della malattia, in Basilicata ancora rimane in stand by. Presso i centri lucani non è stato ancora avviato un vero e proprio screening neonatale che ha lo scopo di identificare su tutta la popolazione neonatale, gli individui che presentano alterazioni biochimiche indicative di determinate malattie, procedere all’accertamento diagnostico e, in caso di diagnosi confermata, avviare il paziente al trattamento specifico per la malattia da cui è affetto e assicurargli il successivo follow-up.

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