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TERREMOTO CENTRO ITALIA 18 NOVEMBRE 2018

“Non ci risultano danni evidenti – ha dichiarato Alice Parma, sindaco di Santarcangelo – anche se siamo già partiti con delle verifiche. In città il terremoto si è sentito bene e i cittadini sono scesi in strada preoccupati, mentre nelle frazioni la scossa è stata più lieve”

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Forte scossa di terremoto a Rimini: paura e gente in strada
Trema la terra in provincia di Rimini. Un terremoto di #magnitudo4punto2 è stato registrato dall’Ingv 4 km a est di #SantarcangelodiRomagna alle 13:48:45 ad una profondità di 43 km. Molte le persone che, per la paura, sono scese in strada #sapevatelo2018

#Terremoto #Rimini18novembre2018

Una scossa di terremoto è stata avvertita oggi nella Riviera Romagnola e nella provincia di Rimini.
Su Twitter, l’account dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha prima elaborato una stima provvisoria, parlando di una scossa di magnitudo compresa tra 4.1 e 4.6 avvenuta alle 13.48 nella zona di Rimini. L’Ingv ha poi rettificato: la scossa ha avuto magnitudo pari a 4,2. Epicentro a circa 4 chilometri da Santarcangelo di Romagna ad una profondità di 43 chilometri.
A Rimini sono numerose le telefonate arrivate ai vigili del fuoco di persone spaventate, ma non si registrano danni. Molte le persone che, per la paura, sono scese in strada.
Sui social molto allarme a Riccione, Rimini Cesena, Cattolica, ma anche in città più distanti come Ancona, Ravenna e persino Padova.
“Non ci risultano danni evidenti – ha dichiarato Alice Parma, sindaco di Santarcangelo – anche se siamo già partiti con delle verifiche. In città il terremoto si è sentito bene e i cittadini sono scesi in strada preoccupati, mentre nelle frazioni la scossa è stata più lieve”
#sapevatelo2018

ALESSANDRO AMATO

Terremoto a Rimini alle 13:48. Magnitudo Richter (ML) 4.2. Magnitudo momento (Mw) 4.0. La profondità calcolata in sala sismica e quella determinata dal calcolo del momento tensore indicano valori elevati, intorno ai 40 km. All’inizio mi era parso un valore esagerato, poi mi sono ricordato di un lavoro di qualche anno fa su Tectonophysics (Seismicity in Central and Northern Apennines integrating the Italian national and regional networks, di G. De Luca, M. Cattaneo, G. Monachesi, A. Amato, 2009) e ho controllato le sezioni verticali che avevamo fatto. L’ipocentro odierno ricade nella sezione CD. Si vedono chiaramente le due distribuzioni distinte dei terremoti appenninici nella crosta superiore (simboli neri) e quelli più profondi (fino a 40 km in CD, a 70 km più a sud, simboli rossi). Questi ultimi sono legati alla placca adriatica che si inflette sotto l’Appennino e (forse) è la causa della deformazione e dei terremoti che avvengono nella crosta superiore, come quelli del 1997 e del 2016, tra gli altri.
L’ipocentro odierno è avvenuto quindi molto probabilmente all’interno della placca adriatica. In genere questi eventi non danno luogo a lunghe sequenze di aftershocks (ma vedremo nelle prossime ore se è vero…).
Approfitto per far notare la buona prova del tweet automatico di @INGVterremoti, avviato a settembre: la stima provvisoria è uscita 2 minuti dopo l’evento e indicava correttamente la zona e Mag tra 4.1 e 4.6.”

 

 

Domenico Leccese 

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