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GOVERNO DEL CAMBIAMENTO? CAMBIA TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA

Slitta la riforma della legge Fornero: la quota 100 partirà solo da aprile 2019. Tutte le novità della Manovra DEF

Def, misure approvate: cambiano anche le pensioni
Slitta la riforma della legge Fornero: la quota 100 partirà solo da aprile 2019. Tutte le novità della Manovra

Il ministro del lavoro Luigi Di Maio (m5s) e il ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega)

Il rapporto deficit pil sarà del 2,4% per il 2019. Per poi scendere al 2,1% l’anno successivo e all’1,8% nel 2021. È l’accordo raggiunto dal governo, nel corso del vertice sul Def che si è tenuto a palazzo Chigi.

Confermata la clausola di salvaguardia, per garantire il raggiungimento degli obiettivi dei conti pubblici. L’obiettivo è quello di portare il rapporto debito/Pil al 126,5% nel 2021 e sarà messo nero su bianco nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza.
“Il debito pubblico si attesterà al 130,9% del Pil nel 2019 poi scenderemo progressivamente sotto il 130% nel 2019 fino al 126,5% nel 2021” ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Stiamo rispettando l’impegno, abbiamo detto che sarebbe stata una manovra seria e coraggiosa e mostriamo coraggio soprattutto per il 2019”
Pensioni, quota 100 da aprile 2019 ~ Slitta la riforma della legge
Reddito di cittadinanza: chi ha diritto? E quanto costerà?

«Nove miliardi più uno per i centri per l’impiego è la manovra minima per far funzionare il Reddito di cittadinanza»

È stato il vicepremier Luigi Di Maio, ieri mattina, a «blindare» il fabbisogno della sua misura-bandiera. Salvo, in serata, subire la solita ridda di voci, come quella fatta girare dalla Lega, che inchiodava l’importo a 7-8 miliardi. È da questi numeri che bisogna partire per capire se il M5S può davvero centrare nel 2019 l’obiettivo dichiarato di integrare il reddito di 6,5 milioni di italiani fino a 780 euro al mese, che corrisponde alla soglia di povertà relativa indicata dall’Ue. È chiaro che se i 6,5 milioni di indigenti avessero tutti un reddito pari a zero, e dunque dovessero percepire per intero il trattamento per un ammontare annuo di 9.360 euro, di miliardi ne servirebbero circa 60.

Il reddito di cittadinanza sarà erogato tramite la tessera sanitaria

Il confronto col resto d’Europa

Cifre in libertà

La «coperta» invece è molto più corta. Così, se anche si tenessero buoni i 9+1 miliardi di Di Maio e gli altri numeri, ci sarebbero due possibilità: dare 780 euro al mese a meno di un milione di persone oppure dare solo 115 euro a 6,5 milioni di individui. Una cifra, quest’ultima, persino inferiore ai circa 300 euro al mese che intascano oggi le circa 270 mila famiglie titolari del Reddito di inclusione, introdotto dal precedente governo. Nessuna di queste ipotesi però si avvicina a quelle divulgate dal M5S nelle ultime settimane.

E allora? È probabile che per ridurre l’importo della manovra i tecnici vicini stiano lavorando sui tempi e sui modi della misura. Vediamo come. Per il primo anno di applicazione del Reddito di cittadinanza, il prossimo, viene in soccorso la durata del trattamento. L’assegno dovrebbe essere distribuito a partire da marzo-aprile, in questo caso lo Stato dovrebbe erogarlo per otto-nove mesi anziché dodici. Un piccolo aiuto per far quadrare i conti. Che però verrebbe meno a partire dal 2020.

Platea ballerina

L’altra variabile su cui i tecnici stanno lavorando è il numero degli aventi diritto. La platea di 6,5 milioni di individui è convenzionale: rappresenta qualcosa di più dei cinque milioni di individui in povertà assoluta, attestati dall’Istat nel 2017, e qualcosa in meno rispetto ai nove milioni di italiani in povertà relativa. Ma è più probabile che per distribuire il reddito di cittadinanza si faccia riferimento a un’altra categoria, quella del «nucleo familiare» a base dell’Isee, l’indicatore della ricchezza delle famiglie che tiene conto dei redditi e del patrimonio. In che modo? Il Reddito d’inclusione oggi è percepibile per nuclei familiari con un Isee che non superi i 6 mila euro. Ora, dalle dichiarazioni Isee del 2017 pubblicate dall’Inps, emerge che a totalizzare un Isee pari a zero sono in 580 mila, seguono circa un milione di nuclei familiari tra zero e 3 mila euro; circa 650 mila tra i 3 mila e i 7.500 euro. Dunque se si volesse andare anche un pochino oltre la platea del Reddito d’inclusione, si dovrebbero coprire almeno queste prime classi di reddito, per un totale di tre milioni di nuclei familiari. In questo caso però l’importo medio del sussidio, solo per il primo anno, sarebbe di 300-375 euro.

Proprietari al Sud

E se è vero che chi viene ammesso al sussidio riceve solo la differenza tra il suo reddito e i 780 euro al mese, è vero pure che più grande è la famiglia, più si percepisce.

Dal M5S fanno notare però che l’assegno per i proprietari di case sarà decurtato della rendita e che circa il 50% delle famiglie «relativamente povere» vive in case di proprietà. Soprattutto al Sud, dove le abitazioni hanno una rendita media intorno ai 300-350 euro. La praticabilità della misura è appesa anche a fattori tecnici. Come la sua erogabilità. Ai fini della tracciabilità si userà una carta-acquisti (come per il Reddito d’inclusione) spendibile per beni di prima necessità, come alimenti e medicinali, o per l’affitto. I soldi non verrebbero accreditati per l’intero ammontare ma solo per la cifra effettivamente spesa a fine mese, dunque non sarebbero accumulabili. Esclusa anche la possibilità di spendere i soldi in giochi d’azzardo. La sottosegretaria M5S all’Economia, Laura Castelli, ha già evocato i controlli della Guardia di Finanza.

Collocamenti nel caos

Resta poi da capire come riorganizzare in pochi mesi e con solo un miliardo i 552 Centri dell’impiego, dove 8 mila persone già oggi faticano a star dietro a 360 disoccupati a testa.

Risultato: appena il 3,4% di chi vi si affida, trova lavoro. Il loro compito sarà offrire almeno tre occasioni di lavoro per ogni percettore del reddito. Unamission impossible, visto che non esiste una banca-dati nazionale delle offerte e che la maggior parte dei datori di lavoro al Nord si rivolge ai privati. E al Sud, a nessuno.

Come funziona negli altri Paesi d’Europa?

Giuseppe Conte alla Stampa: il reddito di cittadinanza scatterà a marzo

Dal primo marzo partiremo con il reddito di cittadinanza” e sul Ponte di Genova “faremo di tutto per consegnarlo entro la fine del 2019

Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista a La Stampa in cui annuncia anche di aver invitato Macron a Palermo “per discutere della Libia

Se la manovra sarà vantaggiosa per gli italiani lo sarà per l’Europa. Non vedo contrapposizioni” ha detto il premier.

“La verità è che questa riforma consentirà al nostro Paese di recuperare un tasso di crescita significativo e di realizzare uno sviluppo sociale nel segno dell’equità”

“Siamo pronti a investire nel triennio quindici miliardi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti, che sono circa 38. Abbiamo fondi inutilizzati e stiamo concludendo la riforma del codice degli appalti. Abbatteremo la burocrazia”, ha aggiunto Conte.

“Io rispetto Juncker e in Europa ci siamo e siamo felici di restarci. Intendiamo confrontarci in modo serio, razionale e coraggioso”. Lo ha spiegato a Salvini? “Diciamo che personalmente giudico provvido adoperare un linguaggio più prudente oggi che serve il dialogo. Ma chiedo a tutti di stare ai fatti e di fare riferimento alle azioni del governo e alle dichiarazioni ufficiali e non alle affermazioni provocatorie o strappate per strada. E noto che neppure i leader europei si tirano indietro dalle polemiche”

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, ha detto ancora il premier, “non sarà forse il volano della crescita – ha detto il premier – ma aiuta le persone. Non la classe media, magari. Ma chi non ce la fa. È una misura di equità e giustizia sociale: per questo governo è una priorità”

Il sistema prevede la consegna di una tessera che il governo carichera’ con 780 euro. Soldi che non potranno essere messi in banca o spesi per generi di lusso, sigarette o gioco d’azzardo. Serviranno per il cibo, per i vestiti, per i libri scolastici. E non si potranno accumulare.

“Se in un mese non vengono spesi tutti, il mese successivo si riparte comunque da 780 euro. L’obiettivo è spingere le persone a comprare ciò che è necessario rimettendo in moto l’economia locale”

II ponte di Genova?

“A Genova sono arrivato sei ore dopo il disastro. Ho tenuto due consigli dei ministri in 48 ore e stanziato subito 33 milioni. A distanza di 40 giorni abbiamo il decreto, lavorando notte e giorno a un testo normativo complesso. E se tutto va bene tra un anno ci sarà anche il nuovo ponte. Abbiamo preso un impegno nei confronti della città e di chi ha perso i propri cari. Lo manterremo. Non sarà Autostrade a ricostruire. Deciderà il commissario”

Sui rapporti con la Francia Conte ha affermato: “Ho invitato Macron a Palermo per un vertice con la Libia. Con il presidente francese ci sono delle differenze di vedute, ma il rapporto personale è buono. Ognuno vuole fare cio’ che e’ meglio per il proprio paese. Ed è esattamente con questo spirito che vedrò Putin a Mosca. Lo considero un interlocutore fondamentale. Assieme a Trump ho condiviso da subito l’idea di un G8 con Mosca seduta a tavolo. Non per strani interessi di qualche lobby politica o economica, ma per un solido senso di realtà” 

Domenico Leccese

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