“Le prestazioni salvavita non possono essere trattate al pari di altre”. Così il componente del Cicas Sanità Privata Basilicata, Enzo Basentini insiste affinché vengano contemperati il diritto di cura del paziente a quello di economicità, se per il paziente è più conveniente, così come la salvaguardia dell’offerta sanitaria di imprenditori privati.
Il centro per dializzati di Policoro, è solo un esempio , tra i centri accreditati con la Regione Basilicata che eroga prestazioni specialistiche. Sanità privata, con le sue 60 imprese e gli oltre 1500 addetti, ha lanciato il grido di allarme alla politica. Si rischiano posti di lavoro, ed è in ballo la salute dei cittadini. Il componente del Cicas Sanità Privata, sottolinea che non sono stati firmati i contratti per l’anno in corso dalla Regione, e di come sarà difficile operare sulla base di quello storico, esaurito per tutte le strutture accreditate e contrattualizzate. In particolare le prestazioni di dialisi non sono a pagamento e quelle “salvavita” non possono essere rifiutate mai. Pure quando i tetti di spesa risultano esauriti. “Per non parlare di quando – come capita alla SM2 conclude- per la sede di Policoro questi tetti di spesa non sono mai stati assegnati, pur essendo originariamente previsti dall’apposito piano e dalla mappa di compatibilità che ha esaurito la propria efficacia, con ingenti investimenti e costi sostenuti dal centro di dialisi.